“Scongiurato il rischio di aumenti nella bolletta dell’acqua per i cittadini siciliani”. La giunta regionale presieduta da Nello Musumeci ha approvato la delibera dell’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, con la quale si lascia invariata la tariffa idrica del cosiddetto sovrambito, cioè quella che Siciliacque applica per alimentare i Comuni in gran parte dell’Isola, che a cascata avrebbe interessato i cittadini siciliani.
La gestione dell’acqua all’ingrosso, a livello regionale, compete a Siciliacque che fornisce i singoli ambiti. Il calcolo tariffario avviene secondo un metodo imposto a livello nazionale dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, e che prevede la copertura integrale dei costi, tendendo dunque, generalmente, a progressivi aumenti. Le tariffe approvate e quindi applicabili per il servizio di alimentazione idrica restano in vigore per quattro anni e ogni due anni sono oggetto di verifica da parte del governo regionale.
La giunta ha deciso di lasciare praticamente invariata la tariffa che Siciliacque continuerà per il futuro ad applicare per erogare l’acqua. In questo modo, considerato che i gestori locali a loro volta caricano interamente in bolletta il costo per l’acquisto dell’acqua da Siciliacque, si è evitato un aumento a carico dei cittadini. È stato persino azzerato l’adeguamento Istat. Questo è stato possibile agendo su alcune leve quali, ad esempio, il canone di concessione che è stato rimodulato (cioè diversamente spalmato) per gli anni a venire. L’importo della tariffa è rimasto dunque invariato e pari a 0,6960 euro al metro cubo.
“La delibera – spiega Pierobon – consente in sostanza di lasciare invariate le tariffe senza incidere nel canone che Siciliacque versa alla Regione, ma semplicemente rideterminando l’importo annuo. Così eviteremo ripercussioni a cascata sui cittadini. Ad ogni modo stiamo lavorando su un altro aspetto fondamentale che riguarda gli investimenti sul sistema idrico, perché in futuro non si potrà pensare di rivedere le tariffe senza migliorare il servizio per i cittadini”.