PALERMO – La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sul caos generato a Palermo ieri dalla notizia della non potabilità dell’acqua distribuita in mezza città.
Non ci sono ancora ipotesi di reato, ma il fascicolo è curato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis che coordina le indagini per i reati contro la pubblica amministrazione.
I magistrati stanno acquisendo tutti i risultati dei campionamenti, ma anche le comunicazioni eseguite da tutti i protagonisti della vicenda: dall’Amap fino al sindaco Leoluca Orlando per capire cosa sia accaduto. Al vaglio non c’è soltanto il procurato allarme, ma l’intera gestione della vicenda. A cominciare dagli aspetti più importanti, quelli sanitari.
Il fascicolo della Procura guidata da Francesco Lo Voi è stato aperto con la dicitura “Atti relativi”. Prima la diffusione dell’ordinanza sindacale che vietava l’uso dell’acqua a fini umani, in quanto inquinata. Poco dopo lo stesso Comune ha fatto dietrofront spiegando che gli accertamenti che avevano motivato il divieto, fatti dall’Asp il 25 di febbraio, erano stati superati da altri esami effettuati dalla azienda municipale che gestisce il servizio idrico.