Acque inquinate nell'Alcantara |Indagato il sindaco di Calatabiano - Live Sicilia

Acque inquinate nell’Alcantara |Indagato il sindaco di Calatabiano

Rinvenuti alti tassi di contaminazione batteriologica.

lo scandalo
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CALATABIANO. Inquinamento ambientale. E’ questa l’ipotesi di reato con cui la Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati il sindaco di Calatabiano Giuseppe Intelisano. Con lui anche Salvatore Leonardi e Salvatore Faro, responsabili comunali in diversi periodi del Suap, Ecologia ed Ambiente; Sebastiano Zappalà, operaio addetto agli impianti di depurazione del comune ionico; Vincenzo Ligresti, esecutore dei servizi tecnici comunali; e Giuseppe Brazzante, fontaniere al depuratore di Contrada Imperio. Al centro dell’attività investigativa, condotta dalla Guardia Costiera di Riposto, la gestione ed il funzionamento dei due impianti di depurazione in forza al comune di Calatabiano. Si tratta di quello collocato nella contrada Imperio, che serve il centro urbano e parte della frazione di Pasteria, e di quello che si trova a Contrada Livarella, nel quale confluiscono i reflui dell’altra parte della piccola frazione.

I due depuratori, stando alla documentazione acquisita ed agli esiti delle analisi di laboratorio compiute dall’Arpa, risulterebbero inefficienti tra il 2014 ed il 2017. Le analisi avrebbero infatti evidenziato acque in uscita con “carichi organici e sostanze inquinanti” superiori alla soglia massima consentita. A preoccupare in particolar modo i parametri dell’Escherichia coli, rinvenuto nelle acque in uscita da entrambi gli impianti, che affluiscono le une nel fiume Alcantara e le altre nel torrente Minissale. Gli esami dell’Arpa risulterebbero però completamente difformi da quelli prodotti, negli anni in esame, dalle ditte incaricate dal comune per la manutenzione dei depuratori. In realtà quei livelli di contaminazione batteriologica sarebbero assolutamente coerenti con l’iter amministrativo dei due impianti, le cui ultime autorizzazioni allo scarico sarebbero risalenti al marzo 2014. Da allora la Regione non le avrebbe più rinnovate.

Le indagini sono ancora in corso di svolgimento. Martedì scorso sono stati avviati una serie di accertamenti tecnici non ripetibili agli impianti di depurazione di Contrada Imperio e di Contrada Livarella, alla presenza del consulente tecnico nominato dalla Procura, l’ingegnere Maurizio D’Amico, dei dipendenti dell’Arpa e degli eventuali consulenti tecnici nominati dagli indagati. Nel corso delle operazioni saranno prelevati reflui in ingresso ed in uscita dai due depuratori. “Questa è solo una fase preliminare – commenta il primo cittadino Giuseppe Intelisano – Si stanno compiendo una serie di verifiche. In questa fase è meglio che parlino l’avvocato ed il perito di parte”.

“Sono in corso analisi da parte dell’ARPA e della Guardia Costiera che si stanno svolgendo alla presenza dei consulenti nominati dalle parti coinvolte; l’iscrizione al registro degli indagati è atto dovuto al momento del compimento di tali accertamenti tecnici irripetibili”, spiega l’avvocato Andrea Provvidenza. “Il Sindaco –  nella consapevolezza di aver sempre operato, per quanto di competenza, nel pieno rispetto delle norme in materia – sta assicurando personalmente e per mezzo degli uffici competenti tutto il supporto e la collaborazione necessarie per il regolare svolgimento delle operazioni medesime.
Invero, proprio la necessità di compiere tali accertamenti in contraddittorio tra le parti dimostra che non vi siano allo stato certezze in ordine ad eventuali malfunzionamenti degli impianti e/o sull’effettiva sussistenza delle temute criticità”, aggiunge il legale. “Del resto, i risultati degli esami mensilmente effettuati dalle ditte responsabili della gestione e manutenzione degli impianti non hanno mai evidenziato criticità o valori fuori norma e sulla base di tali report il Sindaco e gli uffici hanno orientato il proprio operato. – prosegue-
Qualora nel corso degli accertamenti in corso dovessero emergere criticità, sarà impegno dello stesso primo cittadino porre in essere tutto quanto necessario per assicurare la tutela dell’ambiente e della salute dei concittadini, come sempre fatto fino ad oggi”.
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