PALERMO – “Sarà un compito difficile, ma qualcuno dovrà pur farlo, dobbiamo tirare fuori Palermo da questa situazione”. Sono queste le prime parole di Sergio Marino, ex direttore generale dell’Arpa Sicilia e da questo pomeriggio nuovo presidente della Rap, la neo-costituita partecipata del Comune che da lunedì prenderà il posto di Amia e Amia Essemme.
Una nomina arrivata insieme a quella del resto del cda: a completarlo saranno due dipendente comunali, come prevede la legge, ovvero Maria Concetta Orlando e Giuseppe Lopes. Il collegio dei sindaci sarà invece presieduto da Sergio Vizzini, ordinario di Economia dello sviluppo all’università di Palermo, revisore dei conti e tributarista, mentre gli altri due sindaci saranno i commercialisti Loredana Giuliani e Corrado Vergara (e non Salvatore Trapani), supplenti Giovanni Pandolfo e Maria Grazia Bonfardeci.
“Il nostro obiettivo sarà quello di garantire un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti adeguato – continua Marino – superando le criticità degli ultimi anni. Ho accettato questo incarico anche per il rapporto di fiducia e amicizia che mi lega al sindaco e all’assessore: un lavoro così difficile può dare frutto se svolto in sinergia con l’amministrazione comunale. Quando me lo hanno proposto, ho responsabilmente accettato”. Di più Marino, almeno per il momento, non dice: a breve incontrerà il primo cittadino che gli indicherà le priorità e, già per lunedì, potrebbe tenersi il primo consiglio di amministrazione. “Abbiamo scelto persone di altissimo profilo”, commenta il vicesindaco Cesare Lapiana.
Lunedì, inoltre, il tribunale deciderà sull’offerta di affitto avanzata dal Comune (anche se l’esito appare scontato con l’affidamento a Palazzo delle Aquile) e così già dalla settimana prossima la Rap entrerà in scena. Di certo per Marino non sarà un compito facile: al di là del cambio del nome e del tfr che con il fallimento verrà garantito dall’Inps, i problemi sul tappeto restano tutti. In primis l’eventuale adeguamento del contratto di servizio, chiesto per anni (e invano) dai commissari dell’Amia, di otto milioni di euro: Palazzo delle Aquile ha più volte annunciato di aver accantonato le somme per concederlo una volta che l’azienda sarebbe tornata nella disponibilità del Comune, anche se l’adeguamento comporterebbe un aumento dei costi sin qui affrontato. Di alternative però non ce ne sono, a meno di chiedere qualche sacrificio ai dipendenti: ipotesi che però il Comune ha più volte ribadito di non voler prendere in considerazione.
Ma al netto di tutto, la nomina di oggi segna soprattutto l’uscita di scena di Domenico Michelon, liquidatore di Palermo Ambiente e dato per settimane in pole position per la poltrona da presidente: Michelon alla fine però avrebbe rifiutato. Non è un mistero, infatti, che la guida della Rap non sia certo tra le posizioni più ambite: paga non elevatissima (30.545 euro lordi all’anno) e problemi a non finire, con un’azienda dai conti perennemente in rosso e che dovrà affrontare un travaso di dipendenti e beni mobili e immobili. Sul fronte dei compensi, c’è da sottolineare inoltre che gli altri due componenti del cda, poiché dipendenti comunali, non percepiranno alcunché, o meglio dovranno restituire all’amministrazione i 26.178 euro ricevuti. In totale è stata applicata una decurtazione, per presidente e consiglieri, del 70 per cento rispetto al passato. Per i sindaci invece la paga annuale ammonta a 22.500 euro, ridotta del 10 per cento per legge.
Le nomine seguono, ovviamente, alla costituzione ufficiale della nuova azienda.“Con la nascita della Risorsa Ambiente Palermo – ha detto il sindaco – finalmente avremo un’azienda che nasce per gestire in maniera efficace il servizio di igiene ambientale in città. Prosegue cosi il percorso di risanamento e rinnovamento delle Partecipate secondo gli obiettivi di miglioramento del livello dei servizi e di garanzia occupazionale”. L’assessore Lapiana ha sottolineato che “con la costituzione di oggi della Rap, lunedì prossimo verrà presentata l’offerta per rilevare i rami d’azienda di ex Amia e ex Amia Essemme, secondo le condizioni presentate lo scorso 16 luglio presso il Tribunale. Si aggiunge quindi un importante tassello verso una normalità di gestione dei servizi di igiene ambientale”. Per l’assessore Luciano Abbonato, oggi “la costituzione della nuova società rappresenta un passaggio fondamentale anche nel rispetto degli equilibri finanziari del Comune di Palermo, svincolando la gestione futura dal peso dei debiti della vecchia Amia”.
CHI E’ SERGIO MARINO
60 anni, pensionato, è stato per dieci anni direttore generale di Arpa Sicilia. Ingegnere civile, nel corso della sua carriera alla Regione siciliana ha ricoperto diversi incarichi tra cui direttore di dipartimenti su acque e rifiuti, direttore del parco dell’Etna e commissario di quello delle Madonie e del consorzio Tre Sorgenti.
LE REAZIONI
“Il gruppo consiliare di Italia dei Valori – si legge in una nota di Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti – augura buon lavoro al neo Consiglio di Amministrazione della Rap spa che avrà il difficile compito di sostituirsi e fare dimenticare la fallimentare gestione dell’Amia soprattutto in termici economici ed operativi. Il Sindaco Orlando ha conferito a Sergio Marino e sull’intero organo d’amministrazione una grande responsabilità. Esprimiamo la nostra contrarietà alla ipotesi di un inceneritore a Bellolampo e siamo pronti a scendere in piazza con le nostre bandiere, i nostri militanti e tutti coloro che hanno a cuore la salute dei cittadini e dell’ambiente. Su questo punto Italia dei Valori non cederà mai e ha pronte proposte di soluzioni adeguate alla risoluzione del problema dei rifiuti a Palermo. Invitiamo il Sindaco a non inasprire i già difficili rapporti con il Presidente della Regione e instaurare un tavolo di concertazione in questa delicata materia che non riguarda solo la città di Palermo ma l’intero comprensorio”.