Fabio Giambrone è un fiume in piena. Il day after della direzione di fuoco del Pd lo ha lasciato amareggiato e deluso. Ma soprattutto furibondo. Il segretario regionale di Italia dei Valori non ha più peli sulla lingua e annuncia a Live Sicilia la rottura col Pd. “Mi pare che nella direzione di ieri, a parte il clima piuttosto teso che abbiamo letto sulle agenzie, si sia confermata l’ambiguità del Pd, più volte evidenziata da Idv. Abbiamo più volte chiesto ai democratici un’inversione di rotta. Abbiamo chiesto chiarezza e coerenza. Invece questo Pd, che ha sostenuto Anna Finocchiaro alle ultime regionali, piuttosto che stare con chi si dichiara alternativo a Lombardo, ha deliberatamente scelto di stare con Lombardo, di sostenere un governo assolutamente immobile”.
Quindi? Cosa contate di fare?
“Adesso basta. Da oggi noi lavoriamo per costruire un’alleanza con le forze progressiste, ho già sentito i segretari di Sel e della Federazione della Sinistra, coinvolgeremo i movimenti, le associazioni, la società civile per avviare un’azione strategica in vista delle prossime amministrative”.
Cosa non ha funzionato nel dialogo col Pd?
“Noi abbiamo posto alcuni paletti, che non erano, ovviamente dei diktat. Ma il segretario Lupo sa bene che nostre erano richieste pregiudiziali. A questo punto il Partito Democratico ha scelto e noi ci rivolgeremo anche ai tanti elettori del Pd che sono stanchi di votare per un partito ambiguo e dal quale non si sentono più rappresentati”.
Insomma, siete arrivati a un punto di non ritorno.
“Purtroppo dobbiamo prendere atto che a seguito della direzione il nostro percorso e quello del Pd seguono strade diverse. A queste condizioni noi non ci saremo. Certo, è bene sottolineare che il documento non è stato votato all’unanimità, ma è stata la maggioranza a decidere. Il Pd ha pensato bene di fare una scelta muscolare. Adesso costruiremo noi nuova coalizione che passi da programmi condivisi e primarie, per riportare in Sicilia un vento di cambiamento che non si respira più da troppo tempo”.
La relazione di Lupo, però, partiva da presupposti diversi prima dell’emendamento Papania.
“Non mi pare che ci sia stato un grande lavoro da parte del segretario. Le nostre condizioni, lo ripeto, non erano diktat ma volevamo un Pd meno incoerente. Loro, invece hanno scelto di perseverare, di sostenere il governo guidato dal loro avversario elettorale. Non si può chiedere il voto alla gente presentando una faccia e un programma e poi rappresentare gli elettori sostenendo colui che ti ha sconfitto alle elezioni, non funziona, noi siamo per una coerenza di percorso. Da oggi prendiamo atto della loro scelta e ci mettiamo subito al lavoro. Ho già parlato col segretario di Sel per individuare una strategia di programma che si contrapponga a questo governo assolutamente immobile”.
Insomma, sarete l’opposizione “esterna” al governo.
“Non siamo rappresentati all’assemblea regionale, ma faremo la nostra opposizione a Lombardo attraverso l’impegno con i cittadini. Arriveremo alle nuove votazioni seguendo quel percorso, senza lasciare nessuna apertura a mondi politici che non hanno niente a che vedere con la nostra storia, con partiti che si schierano con una coalizione e a 13 km di distanza stanno dall’altra parte”.
Lumia vi ha citati nel suo intervento, asserendo che con Sel in Sicilia arrivate al 5%.
“Il senatore Lumia, che è uno degli artefici di questo inciucio alla Regione Siciliana, dice cose assolutamente sbagliate. Lo vedremo alle prossime amministrative se Sel e Idv si fermeranno al 5%. I risultati elettorali si commentano dopo il voto, non prima. Molti elettori non si rivedono in questo Pd che lui ha voluto facendo una scelta errata. E noi ci porremo come interlocutori di quell’elettorato”.