Adrano: sangue, alleanze e droga |Il pentimento del figlio del boss - Live Sicilia

Adrano: sangue, alleanze e droga |Il pentimento del figlio del boss

Le rivelazioni di Valerio Rosano scuotono i clan Santangelo e Scalisi.

ADRANO – Valerio Rosano ha solo 26 anni,  ma nonostante la giovane età ha già rivestito il ruolo di referente nel gruppo Rosano-Pipituni affiliato del clan Santangelo Taccuni, storici referenti ad Adrano di Cosa nostra catanese. Quando il padre Vincenzo, boss storico del gruppo malavitoso, è lui – nonostante la sua giovane età – a prendere le redini degli “affari di famiglia”. La sua figura all’interno del sodalizio mafioso è ben delineata nel processo Binario Morto. Rosano ricopriva il ruolo di “reggente e cassiere” del gruppo criminale che gestiva un fiorente traffico di cocaina ed eroina con base logistica la stazione dismessa Fce. Il 26enne deve scontare una condanna definitiva a 14 anni di carcere per questo procedimento.

All’epoca delle indagini Rosano era appena maggiorenne. La sua carriera criminale, come molti dei figli d’arte della criminalità organizzata (così sono definiti i rampolli dei boss nell’ultima relazione semestrale della Dia su Cosa nostra) è iniziata prestissimo e forse già da adolescente. Ha vissuto da giovanissimo la faida tra gli Scalisi (alleati dei Laudani) e I Santangelo-Taccuni (alleati dei Santapaola). Una guerra scoperta e sventata con il blitz Terra Bruciata della Squadra Mobile di Catania nel 2009. Chissà se Valerio Rosano potrebbe fornire input investigativi per la risoluzione di qualche delitto o fatto di sangue che si è consumato durante lo scontro tra clan. Omicidi che in un certo momento avevano creato anche fibrillazioni interne tra gli stessi Rosano e Santangelo.

Gli Scalisi e i Santangelo però da qualche tempo avrebbero smesso di essere rivali e avrebbero raggiunto una sorta di pax mafiosa. Un’alleanza che emerge nel recente blitz della Squadra Mobile di Catania e del Commissariato di Adrano Illegal Duty e che sarebbe stata siglata per cercare di evitare scontri armati e quindi far calare l’attenzione da parte delle forze di polizia. Un accordo che avrebbe portato a una vera e propria spartizione della città tra le due organizzazioni criminali. I Santangelo sarebbero diventati i fornitori di droga degli Scalisi. Ed è proprio il traffico di stupefacenti il settore criminale dove il giovane Rosano potrebbe fornire maggiori input investigativi agli inquirenti.

Il necrologio di Rosano

La recente collaborazione con la giustizia di Valerio Rosano (che ancora non è stata formalizzata per rispetto dei termini di legge) ha provocato una risposta immediata da parte del clan. Adrano nel corso della notte tra martedì e mercoledì è stata tappezzata da un necrologio che annunciava i finti funerali del 26enne. Un modo plateale per far sapere alla città che la scelta di “pentirsi” per la “famiglia” ha lo stesso significato di un “lutto”. Se non peggio. La polizia intanto ha avviato un’indagine per risalire agli autori degli annunci funebri, che nel corso della giornata di ieri sono stati rimossi.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI