Aeroporto di Agrigento, Salvini: “Se i numeri lo sostengono, priorità”

Aeroporto di Agrigento, Salvini: “Se i numeri lo sostengono, avrà priorità”

L'intervento in collegamento video al teatro Pirandello
L'INTERVENTO
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AGRIGENTO – “Quando mi misero in mano il fascicolo che proponeva l’aeroporto di Agrigento, come sono solito fare ascolto, prendo e metto in mano ai tecnici. Siamo in fase di chiusura del piano nazionale aeroporti e se i numeri lo permettono, il business plan sarà inserito nel piano nazionale”.

Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, intervenendo in video collegamento al convegno “Le infrastrutture della provincia di Agrigento e il ponte sullo Stretto di Messina: la Sicilia porta d’Europa sul Mediterraneo” organizzato dall’ordine degli ingegneri della città dei Templi, con il suo presidente Achille Furioso, ed in corso al teatro Pirandello.

La politica “deve sapere ascoltare”

È un lavoro complicato quello dei tecnici, a me farebbe piacere dire sempre sì quando mi chiedono uno svincolo autostradale, una fermata dell’alta velocità – ha aggiunto -. I numeri, la storia, il piano di sviluppo, l’ipotesi di crescita di un territorio come quello di Agrigento meriti di essere considerato”.

“La politica per me deve essere in grado di ascoltare, di trovare i soldi e di portare avanti delle leggi. Se i tecnici mi dicono che il progetto ha le gambe per camminare e i numeri permettono di ipotizzare il sostegno di questo aeroporto che servirà alla comunità economica, alla comunità scientifica, alla cittadinanza tutta, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sarà casa vostra”.

La stima: mezzo milione di passeggeri

“I numeri a cui faccio riferimento sono questi: so che si stimano più di mezzo milione di passeggeri. Se devo investire milioni di euro su una struttura importante come questa devi avere un business plan che per il 2025, 2026, 2027 ti dica quanto investo, quanto incasso, quanta gente vola, parte ed arriva – ha spiegato il ministro Salvini – . Se i numeri sono a sostegno, e mi sembra che la strada sia questa, dicono che lì ci può essere questa infrastruttura, Agrigento avrà la priorità. Perché il ministero investe in un piano di investimenti in Sicilia da 30 miliardi di euro”.

Il Ponte? Si, e pure le strade

Vero, ma è da 50 anni che ad Agrigento e in Sicilia si sentono dire non c’è bisogno del ponte sullo Stretto, non c’è bisogno dell’aeroporto perché prima c’è da sistemare le strade e le reti idriche – ha aggiunto Salvini -. E non hanno fatto né l’uno e nell’altro. Dal mio punto di vista si può investire sulla Strada degli scrittori, si può investire sulla Palermo-Catania-Messina e questo non implica che non si può investire sull’aeroporto di Agrigento e sul ponte sullo Stretto”.

Salvini ha confidato che la sua “ambizione è di arrivare a fine mandato avendo investito soldi sull’acqua, sulle strade e avendo avviato i progetti aeroporto e ponte”. “Ovviamente un aeroporto e un ponte non si fanno in 6 mesi, ma mi faccio carico della posa della prima pietra – ha proseguito -. Siamo nelle settimane decisive e sarà importante che la comunità scientifica, economica e sociale si facciano sentire”.

I sostenitori del “no” rumorosi

A volte sono più rumorosi i sostenitori del ‘no’, dettati da motivi ideologici, non logistici o scientifici. Per il ponte sullo Stretto il mio obiettivo è partire con i cantieri accessori entro l’estate del 2025 e sarà la più grande opera pubblica in lavorazione su tutta Europa. Un’opera che porterà lavoro in Sicilia e in Calabria – conclude – dove verranno tolti traffico e inquinamento e speranza per i giovani lavoratori. Spero che la politica si divida su altro e litighi su altro”.

Il Ponte? “Un treno lo attraverserà in 15 minuti”

Salvini ha sottolineato che il suo “obiettivo è arrivare all’approvazione del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina nella primavera di quest’anno”. “Non parlo della creazione dei pilastri quando dico ‘posa della prima pietra’ questa estate, ci sono 20 chilometri di strade e altrettanti di ferrovie per salire sul ponte. Il manufatto ponte sarà, con 3 chilometri, il più lungo ponte del mondo del tipo ‘Messina style’, ma si partirà, sul fronte siciliano e su quello calabrese, dai chilometri di strade e di ferrovie necessarie per poi arrivare a quei 3 chilometri 3″.

“Tenete presente che oggi un treno merci per attraversare quello Stretto ci mette 180 minuti, ponte aperto lo stesso treno merci ci metterà 15 minuti. Si comprende come cambia il business, come cambia l’economia, come cambia la competitività e quanto CO2 in meno nell’aria si risparmia – ha sottolineato Salvini – . Gli ultimi passaggi sono: uno al Consiglio dei ministri, la comunicazione a Bruxelles delle motivazioni per cui l’Italia intera hanno bisogno bisogno di chiudere il corridoio Palermo-Reggio-Roma-Milano-Berlino e poi l’approvazione del progetto definitivo con tutta la copertura necessaria che è già stanziata”.

Gli ingegneri “No ponte”

In platea, al teatro Pirandello, un paio di ingegneri indossavano provocatoriamente una maglietta con la scritta “No ponte”. “Quando ci sarà l’approvazione – afferma il leader della Lega – il mio auspicio è che sia in primavera, poi si può partire con la cantierizzazione”. Per realizzare il ponte sullo Stretto, dicono gli ingegneri, sono necessari 7 anni.

Su questo faccio un passo indietro perché spetterà agli ingegneri, alle imprese, alle scuole per formare tecnici all’altezza. Ma vuol dire 2032 – ha chiarito il leader della Lega -, anno che può essere quello della rivoluzione per l’Italia perché ci sarà il primo treno che unirà Torino e Lione nel NordOvest, nel 2032 il primo treno che unirà Bolzano a Innsbruck e la prima auto, camion che attraverserà il ponte”.

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