CATANIA – “Lo scalo di Fontanarossa non è stato declassato dall’Europa. E’ stata l’Italia a comunicare quali erano gli aeroporti che operavano in un bacino inferiore o superiore al milione di abitanti per attribuire la classificazione (core o comprehensive)”. Lo dice il parlamentare europeo Giovanni La Via che chiarisce i termini della vicenda sottolineando che “il problema dell’accesso ai finanziamenti non esiste. Lo scalo etneo – sottolinea – può attingere comunque a risorse disponibili, ma è necessario presentare i progetti. La Sac faccia in fretta”.
Sulla classificazione dell’aerostazione La Via evidenzia che “c’è stato un errore, non so se casuale o voluto, ma fatto dall’Italia. Nel breve termine comunque non si può porre rimedio. Per la riclassificazione si dovrà attendere il 2016 (e non nel 2014 come detto da Giuseppe Ursino del Tavolo per le imprese n.d.r.). Ma quanto è successo non è nulla di grave. Per le infrastrutture delle reti europee – dice La Via – nel complesso, sia per gli scali ‘core’ che per quelli ‘comprehensive’ è stato individuato un fabbisogno complessivo di 1600 mld di euro, ma nel bilancio europeo da 950 mld per i prossimi 7 anni ce ne sono 30. Questo significa che non c’è grande spazio finanziario. In ogni caso si possono far finanziare interventi anche sul nostro aeroporto semplicemente presentando dei progetti. Con un buon progetto si può andare a Bruxelles, metterlo nel tavolo giusto e accedere alle risorse. Ho già invitato l’amministratore delegato della Sac, Gaetano Mancini, a venire a Bruxelles e farsi spiegare come presentare il progetto. Bisogna, però, fare in fretta. Chi arriva prima ha più possibilità di utilizzare le risorse disponibili. Sia chiaro: non è l’appartenenza ad una delle due categorie che consente di accedere a finanziamenti europei. A fare la differenza è la presentazione di progetti”.