CATANIA. Arresto convalidato ma tutti liberi i giovani aggressori del 44enne di Mascali colpito, sabato scorso, davanti ad un bar con calci, pugni e con una lama perché, così ha raccontato l’uomo ai carabinieri, dichiaratamente omosessuale. Stamani i tre incensurati, di 18, 19 e 20 anni, sono comparsi in aula per la direttissima. Assistiti dai difensori di fiducia Enzo Iofrida, Marisa Ventura e Michele Pansera, gli indagati, sottoposti sabato notte agli arresti domiciliari, avrebbero raccontato al giudice Carmen La Rosa una differente versione dei fatti, escludendo innanzitutto che la lite sia esplosa per l’orientamento sessuale della vittima. Il pubblico ministero aveva chiesto l’obbligo di firma per i tre giovani ma il giudice non ha ritenuto necessaria l’applicazione di alcuna misura cautelare.
Ieri la pubblicazione della notizia aveva scatenato su Facebook indignazione e rabbia. La stessa vittima aveva così commentato sul proprio profilo l’accaduto. “Succede che ieri sera sono stato aggredito e accoltellato da un branco di giovani delinquenti. Sto relativamente bene quindi non preoccupatevi, ma ho sempre più il voltastomaco di vivere in questo squallido paese”.
La decisione di rimettere in libertà i tre giovani è stata accolta con soddisfazione dai legali della difesa. “Nel corso del dibattimento – commenta Enzo Iofrida – si accerterà come sono andati i fatti. Ma i processi si celebrano nelle aule e non sui social network”.
Anche Marisa Ventura si dice sicura che l’episodio verrà chiarito nel corso del processo. “I fatti sono ancora da accertare – spiega il legale – Certamente non si è trattata di un’aggressione a sfondo omofobo. Ed è ancora tutto da chiarire l’esatto ruolo della persona offesa nell’evolversi dei fatti”.
Esclude che ci sia una motivazione di orientamento sessuale anche l’avvocato Michele Pansera. “La vicenda merita sicuramente un approfondimento istruttorio per accertare le eventuali responsabilità dei singoli – dichiara il legale – anche alla luce della versione alternativa offerta dal mio assistito che è apparsa credibile e che nulla avrebbe a che vedere con l’orientamento sessuale della presunta persona offesa”. Il processo è stato rinviato al 14 dicembre.