Si indaga negli ambienti mafiosi per ricostruire l’agguato di ieri sera a Catananuova, dove è morto Prospero Leonardi, 30 anni, mentre un altro uomo, Angelo Drago, 42 anni, rimasto ferito, e stato trasportato nella notte al Civico di Palermo. Un regolamento di conti nell’ambito di una guerra per il controllo del territorio, sostengono gli inquirenti, in un territorio governato dal clan Cappello. L’aggiuato è avvenuto in piazza, poco dopo le 21. Una Fiat Punto grigia, con a bordo tre persone, ha attraversato la via principale di Catenanuova e all’altezza della piazza Marconi, dove si affacciano tre bar, ha aperto il fuoco contro i due. Le vittime dell’agguato sono legati a personaggi di spicco della criminalità della zona: Leonardi è cognato di Antonino Mavica, arrestato nel maggio dello scorso anno insieme ad altre 10 persone, tra cui Salvatore Leonardi, cognato di Angelo Drago, ferito nell’agguato di ieri sera. L’operazione, coordinata dalla Dda nissena, puntò sugli affiliati di Cosa nostra del territorio ennese, vicini al clan Cappello, che si erano contesi il territorio di Catenanuova e dintorni. Gli inquirenti ritenevano che, allora, fosse in preparazione un omicidio nell’ambito della guerra di mafia che nel luglio 2008 portò all’uccisione di Salvatore Prestifilippo Cirimbolo, 47 anni, di Catenanuova e al ferimento di 5 persone. Per quell’agguato furono usati i kalashnikov. Prestifilippo era indicato come il capomafia di Catenanuova
A Catenanuova un gruppo di sicari fa fuoco contro Prospero Leonardi e Angelo Drago. Dietro, per gli investigatori, ci sarebbe la mafia.
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