Che sia tempo di vacche magre è sotto gli occhi di tutti. Anche della Regione siciliana. Che, se da un lato continua a dare consulenze alla faccia della “dieta” imposta dal governo, dall’altro taglia risparmiando anche sulle spese coperte dall’Unione europea. A cadere sotto la scure dell’austerity in salsa sicula, in questo caso, è stato il bando da 8,5 milioni di euro emanato dall’assessorato all’agricoltura per l’ “Affidamento del servizio di assistenza tecnica alle attività di programmazione, sorveglianza, coordinamento, gestione, monitoraggio e controllo del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2007/2013”, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea lo scorso 4 giugno.
In altre parole, così come prevede il regolamento europeo, l’assessorato avrebbe dovuto dotarsi di una struttura operativa capace di supportare l’amministrazione dal punto di vista tecnico-economico e giuridico-amministrativo, nonché “nell’organizzazione e ottimizzazione delle funzioni dell’autorità di gestione, con l’obiettivo di migliorare il livello gestionale nell’utilizzo delle risorse comunitarie”.
Il tutto per un totale di 40 figure professionali previste tra coordinatori, esperti in programmazione, in contratti pubblici, ingegneria finanziaria, programmazione negoziata, rendicontazione e pure 10 figure junior con esperienza triennale nell’ambito di progetti e programmi comunitari nell’ambito dello sviluppo rurale. Insomma, una bella torta da dividere qua e là. Se non fosse che, dal primo settembre, il bando è stato revocato su decisione dell’assessore al ramo, Elio D’Antrassi (nella foto, ndr).
“L’assessore ha ritenuto più opportuno – spiega a Live Sicilia il dirigente generale Rosaria Barresi – individuare sinergie all’interno dell’amministrazione. Tra l’altro, c’è anche un problema di tempistica: il bando richiede tempi più lunghi e, dal momento che siamo già molto in ritardo con la programmazione europea, è più rapido attivare un programma di assistenza interna”.
A questo punto non ci resta che una sola domanda: che cosa è cambiato da giugno ad oggi?