Agrigento, blitz antidroga: spaccio al supermercato in lockdown NOMI - Live Sicilia

Agrigento, blitz antidroga: spaccio al supermercato in lockdown NOMI

Ventisei misure cautelari: 7 arresti, 19 divieti di dimora

Hashish e cocaina venduta sia all’ingrosso che al dettaglio in pieno lockdown con i pusher che, per aggirare le restrizioni covid, fissavano appuntamenti con gli acquirenti in supermercati o centri commerciali, unici luoghi in tempi di pandemia in cui ci si poteva recare senza dare sospetto. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Agrigento hanno eseguito all’alba ventisei misure cautelari: in sette sono finiti agli arresti domiciliari mentre altri diciannove è scattato il divieto di dimora in provincia di Agrigento.

Chi sono gli arrestati

L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio e dal sostituto Gloria Andreoli, è stata denominata Piramide proprio perché ciascuno degli indagati si era ricavato un ruolo ben definito. A firmare il provvedimento è stato il gip Stefano Zammuto. Ai domiciliari sono finiti Mirko Salvatore Rapisarda, di 40 anni di Gela; Ignazio Agrò, 63 anni di Racalmuto; Salvatore Carlino, 31 anni originario di San Cataldo e residente a Canicattì; Salvatore Vetro, 45 anni di Favara; Sabrina Beatrice Palmeri, 38enne di Favara; Calogero Busuito, 50 anni di Grotte; Gianluca Taibi, 42 anni di Racalmuto. L’accusa è detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività di indagine, avviata nel maggio del 2019 proseguendo fino alla fine del 2020, ha permesso di documentare la cessione di notevoli quantitativi di droga. Nel corso dell’attività sono stati sequestrati circa 2 chili di cocaina e 4 di hashish per un valore complessivo stimato in circa 100 mila euro. “

Lo spaccio durante il lockdown

Ogni indagato aveva la sua funzione e il suo incarico – ha dichiarato il maggiore Marco La Rovere, comandante della Compagnia di Agrigento – non ci sono zone d’ombre ad Agrigento e provincia e lo Stato è sempre presente nel garantire sicurezza a tutti i cittadini”. “Alcuni dei soggetti arrestati erano soliti dare appuntamento per lo spaccio di droga nei pressi dei supermercati o dei centri commerciali in quanto unici posti – durante il lockdown – in cui ci si poteva recare – ha spiegato il comandante del Nucleo Operativo di Agrigento Alberto Giordano – Anche grazie all’acquisizione dei sistemi di videosorveglianza siamo riusciti a documentare in maniera chiara e precisa il meccanismo del traffico di droga.”


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