Agrigento, ambientalisti: "Stop esercitazioni militari a Drasy"

Gli ambientalisti: “La Regione fermi le esercitazioni militari a Drasy”

Mareamico e Marevivo si rivolgono a Schifani
AGRIGENTO
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AGRIGENTO – Le associazioni Mareamico Agrigento e Marevivo Sicilia lanciano un appello al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, affinché non conceda più all”Esercito italiano l’autorizzazione alle esercitazioni militari nel poligono Drasy, che scadranno il 31 luglio. L’area è utilizzata dai militari da oltre 60 anni. “Le manovre in quella zona, oltre che avere inquinato i luoghi, sono in palese contrasto con la vocazione dell’area, destinata a diventare riserva naturale .In verità, dal marzo 2022 nel poligono di Drasy, non si è sparato più un colpo -dice una nota -. Probabilmente a seguito degli accertamenti effettuati dal Nucleo forestale dei carabinieri di Agrigento e dall’Arpa Sicilia, che ha scoperto che l’area risultava inquinata da metalli pesanti”.

“Stop alle esercitazioni a Drasy”

Le associazioni ambientaliste poi ricordano: “Nell’ottobre 2022 l’Esercito ha tentato di riprendere le esercitazioni, che sono state impedite dalla dura opposizione degli agrigentini, i quali hanno organizzato un sit-in permanente all’entrata dell’area. Questa protesta aveva convinto l’Esercito a cercare altri luoghi idonei in Sicilia dove svolgere le esercitazioni militari. Negli scorsi giorni – aggiungono – abbiamo avuto notizia che è stato siglato un protocollo d’intesa con i sindaci dei comuni di Gangi, Sperlinga e Nicosia al fine di utilizzare un’ampia area nei loro territori. Quindi non si capisce il motivo di voler chiedere una proroga della concessione dell’area di Drasy, tenuto conto che l’Esercito dispone già di un’area idonea alle esercitazioni”.

Richiesta di audizione

Proprio per questo motivo Marevivo e Mareamico hanno chiesto di essere auditi dal Comitato paritetico per le servitù militari per poter esporre le problematiche di tipo socio-ambientali, paesaggistiche ed economiche generate dalle esercitazioni a Drasy, “per chiedere che esse vengano sospese per sempre e non venga rinnovato l’uso del poligono dell’area, a conclusione del piano quinquennale delle servitù militari”.


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