AGRIGENTO – Un primo posto nel girone che non può essere un caso. Non dopo la stagione conclusa ad un passo dalla Serie A. Non dopo l’infortunio di Piazza e i cronici problemi con le rotazioni ridotte. Questa Fortitudo ha dimostrato ancora una volta di saper fare gruppo nel momento più difficile e di poter giocare un basket da manuale anche quando è la stanchezza a farla da padrone. Perché quando il fiat si fa più corto, è l’organizzazione a diventare fondamentale, e le squadre di Ciani in questo non difettano mai. Ecco perché la classifica del girone ovest, pur ricordando sempre che si tratta solo della quinta giornata, vede in prima fila proprio Agrigento.
Senza Piazza, con un uomo in meno rispetto alla passata stagione e con soli sette giocatori in campo per più di cinque minuti di media a partita da quando il playmaker titolare s’è operato alla mano. Franco Ciani ha veramente dovuto rovistare il fondo del barile per trovare nel suo gruppo quella forza necessaria per proseguire da imbattuti un ciclo terrificante. L’amalgama non è mai mancata, ma senza la leadership di Piazza non si poteva ipotizzare una partenza del genere. Non la pensa così Andrea Saccaggi, che da quando ha preso il posto in quintetto viaggia ad una media di 23,3 punti a partita col 58% al tiro e il 56% dall’arco. Numeri pesanti per l’uomo che adesso ha preso in mano la Fortitudo e non ha intenzione di farla scendere dalla vetta.
Il tour de force, però, è solamente a metà dell’opera. Col turno infrasettimanale di giovedì prossimo, la Fortitudo dovrà scendere sul parquet per tre volte nel giro di sette giorni, due delle quali lontano dal Palamoncada. Casalpusterlengo e Rieti in trasferta, Ferentino nel mezzo della settimana tra le mura amiche: questi i tre ostacoli ravvicinati per Agrigento, in un filotto che può valere oro per il prosieguo della stagione. Uscirne indenni significherebbe mettere in calce la propria impronta sulla vetta della classifica, attualmente conquistata in coabitazione con Scafati, Casale e la neopromossa Agropoli. Un passo in avanti per legittimare ulteriormente quel sogno sfumato al fotofinish qualche mese fa.
