AGRIGENTO – Dopo quella che è una delle settimane più difficili della storia recente dell’Akragas, con le dimissioni annunciate prima da Silvio Alessi e Marcello Giavarini, in una squadra senza presidente si ritorna a parlare di calcio giocato. Il tema però non è di quello più semplice considerando le due trasferte che attendono la squadra allenata da Di Napoli, mister che non vuole abbandonare la barca, ma vuole rispondere sul campo. Il mister parla prima della partenza per la Campania, dove domenica affronterà la Paganese, prima dell’altra sfida sempre in terra campana, contro la Casertana.
“Domenica affronteremo una buona squadra – spiega il mister nella conferenza prima della gara – la Paganese ha in organico giocatori importanti, capaci di fare la differenza in qualsiasi momento e contro qualsiasi avversario. Mi riferisco a Pestrin, che ho allenato a Frosinone, Iunco, Reginaldo, Marruocco, Alcibiade. Per noi deve essere uno stimolo sfidare giocatori che hanno disputato campionati di A e B. La Paganese è una squadra da affrontare con le dovute precauzioni e con la giusta cattiveria agonistica. Sono convinto, come sempre, che il mio gruppo venderà cara la pelle. Andremo a Pagani con l’obiettivo di fare risultato. Ce la giocheremo a viso aperto, con la speranza di avere anche un po’ di fortuna per fare risultato positivo”.
L’impegno però non è dei più facili, nonostante la Paganese abbia soltanto vinto due partite delle sette giocate in casa e viene da una pesante sconfitta contro il Fondi. L’Akragas non vince da due mesi, 25 settembre, ottenendo 6 punti nelle ultime 8 partite, 5 delle quali giocate in casa: un ruolino che ha rotto gli equilibri tra società e tifosi, con quest’ultimi che nell’ultima gara hanno contestato con lo sciopero del tifo una società che poi si è dimessa nelle persone di Giavarini e Alessi e non sa quale sia il suo futuro.
L’ultimo pareggio, ottenuto contro nel derby contro il Messina ha comunque lasciato qualcosa di positivo al mister Lello Di Napoli: “Il pareggio di domenica – spiega ancora in sala stampa – mi ha lasciato tante convinzioni, ma soprattutto la certezza che siamo sulla buona strada nel nostro percorso di crescita. Ci manca qualcosa in fase di finalizzazione, però ho la consapevolezza che chiunque dei miei giocatori scenda in campo dà l’anima per questa maglia. E’ un gruppo duro a morire. Mi dispiace non aver vinto la partita. In casa, purtroppo, abbiamo questa sofferenza. Sappiamo che dobbiamo soffrire. Posso solo dire che oltre ad essere un allenatore di questa squadra, sono anche un tifoso. Il primo ad essere rammaricato sono io dei risultati e di qualche vittoria che non abbiamo fatto in casa. Bisogna guardare avanti”.
Adesso due trasferte in cui fare assolutamente punti per la squadra agrigentina, per cercare di rinnovare l’entusiasmo dei tifosi e di una dirigenza non soddisfatta.
