La rincorsa della Roma si ferma, e bruscamente, a Catania. I giallorossi di Spalletti franano davanti agli etnei, che si esaltano in velocità contro una squadra, la Roma, che per un attimo torna quella della crisi, senza cuore, idee e con le gambe molle. Può essere solo un alibi l’infortunio di Totti dopo i primi minuti (lesione ai flessiori della coscia destra), perchè l’undici allestito da Zenga fa in pratica quel che vuole, sospinta dalla grande giornata di Morimoto, l’arma a sorpresa messa in campo dall’ex portierone dell’Inter.
Il giapponesino sigla la sua prima doppietta in Serie A e si divora almeno un altro paio di reti. Merita un voto alto, così come Baiocco, che ha il merito di sbloccare il risultato e mettere la museruola, a centrocampo, a tipi tosti come De Rossi e Brighi. La Roma ha una fiammata nel quarto d’ora finale e ‘rischia’ anche di pareggiare con Okaka, che nel recupero, dopo le reti di Vucinic e Menez, sbaglia il più semplice dei colpi di testa. Mexes e Juan sembrano dei pivelli quando si mettono in moto Morimoto e Mascara, Doni capisce subito che sarà un pomeriggio terribile ed il giapponesino di casa gli fa correre sulla schiena brividi seri.
Fioccano le occasioni per il Catania, che domina quando accelera trovando una Roma tanto spenta da far dannare Spalletti. L’1-0 pero’ arriva addirittura in contropiede: Maresca sradica la palla a Perrotta e si invola, Baiocco riceve e segna con la freddezza di un bomber. La reazione giallorossa si esaurisce con un tiro di Brighi che, al 37′, passa tra le gambe di Bizzarri, bravo poi ad evitare l’arrivo in scivolata di Perrotta a porta vuota. Julio Baptista è il più attivo di una Roma che, prima della pausa, si becca anche il 2-0 di Morimoto, che al 40′ fa tutto per bene e manda in visibilio il ‘Massimino’. Ripresa quasi con lo stesso copione, tanto che il Catania passa ancora all’11’: punizione di Terlizzi, sponda aerea di Biagianti e Morimoto, sul filo dell’off-side, sigla la sua doppietta. La Roma allora si sveglia e riapre almeno ufficiosamente i giochi: Vucinic al 29′ e Menez al 32′ aprono la strada ad un finale infiammato. Che verrà ricordato soprattutto per l’errore di Okaka sotto porta e per le scintille nel tunnel verso gli spogliatoi, come al solito affollato.