PALERMO – Sembra uscire da quel fotogramma, lo sguardo di un bambino “che non piange”, nonostante le ferite alla schiena dovute ai bombardamenti. Un attimo immortalato tra gli scatti di “Fermo immagine”, la mostra allestita dalla Rai-Tgr presentata al pubblico ieri sera nella splendida location di Villa Filippina dal direttore di TGR Mediterraneo Giancarlo Licata e dall’Assessore alla Cultura del Comune di Palermo Francesco Giambrone. Presenti anche Giuseppe Amato, editore di I Love Sicilia e S, il caporedattore mediterraneo France 3, Thierry Pardi, e il professore emerito di antropologia culturale Nino Buttitta.
I cento fotogrammi che raccontano i momenti più rilevanti della storia del Mediterraneo, sono stati allestiti nel porticato della villa, in occasione della messa in onda della puntata numero 700 del magazine «TGR Mediterraneo», co-prodotto da Rai e France.
L’arresto di un gruppo di giovani omosessuali in Egitto, il massacro dei martiri a Beirut e scatti che immortalano l’incerta primavera araba, il parco delle Nazioni, la striscia di Gaza, la spiaggia di Zorba, il fiume Evros attraversato dai clandestini turchi nella strada verso l’Europa. Tutti frame che raccontano la storia dei protagonisti di queste immagini, le vittorie, gli insuccessi, la vita, la morte.
La prima olimpiade delle donne arabe, i campi gitani, la biblioteca del deserto in Mauritania con i volumi più antichi del mondo, il salvataggio delle vacche portate sui tetti in al Cairo, la crisi greca. E poi ancora “Bambini che non piangono”, nonostante gli occhi pieni di terrore per aver visto la guerra e sentito le bombe, immagini che ritraggono alcuni di loro, i più fortunati, che vengono operati gratuitamente in un ospedale palestinese.
Il contrabbando dei poveri, le viscere dell’Etna e poi immagini coloratissime dei vivaci e personalizzati autobus maltesi, lo scatto che ritrae una giornalista in un appello per fermare la guerra, simboli distrutti come il ponte di Mostar e il Danubio senza respiro, popoli senza stato come gli Armeni, i Curdi, i Saharawi, i Berberi e i Rom e popoli dei Balcani ai traffici di esseri umani.
Ancora bambini, una in particolare, curda con il copricapo del suo popolo e i piccoli kamikaze medio orientali. Sequenze fotografiche che illustrano lo spaccato delle rivoluzioni, dall’approvazione dei nuovi codici di famiglia in alcuni Paesi arabi, alle barriere eliminate come quella di Gorizia.
“Si tratta di frame di servizi realizzati sui 3000 reportage che noi e i colleghi francesi, greci e algerini abbiamo realizzato in questi 20 anni – ha detto Giancarlo Licata – Le parole di Papa Francesco, uno dei più grandi comunicatori di questo millennio, hanno azzerato tante cose, hanno acceso i riflettori su certi temi come quello dei desaparecidos, dei ragazzi che hanno pagato cifre enormi per scappare dai paesi del sud del Mediterraneo per venire in Italia e in Europa. Questa mostra – ha raccontato – vuole fare il punto di questi anni. Ci sono fermi immagine che riguardano lo scempio ambientale, ma anche le grandi rivoluzioni che sono avvenute nel campo dell’ambiente con la nascita di numerose riserve e tanto altro ancora”.
Ancora, ecco i ringraziamenti dell’editore Giuseppe Amato: “Siamo contenti di visitare questa mostra che interpreta esattamente lo spirito di Villa Filippina che ha la missione di essere un contenitore e un incubatore culturale. Ho l’onore di ospitare questa mostra che si appella alla cittadinanza in collaborazione con il Comune di Palermo.