PALERMO – A seguito della decisione assunta dai titolari di attività alberghiere di Cefalù, che hanno annunciato per domani uno sciopero generale ed un’assemblea generale degli albergatori siciliani, il sindaco del comune in provincia di Palermo, Rosario Lapunzina, ha deciso di intervenire sulla questione e di manifestare la propria solidarietà agli imprenditori che operano nel settore turistico: “La manifestazione indetta a Cefalù dalle associazioni regionali degli albergatori è una legittima forma di protesta contro una pressione fiscale esagerata, che grava sulle categorie produttive, così come su tutti i cittadini, e rischia di avere effetti assai negativi sul futuro di una economia già in crisi”.
Il primo cittadino, però, difende l’operato della sua amministrazione: “Sarebbe assai miope, da parte degli imprenditori turistici, puntare l’indice verso gli enti locali, i quali si muovono nell’esclusivo interesse dell’intera comunità amministrata, essendo a loro volta vittima della politica di austerity varata dal governo centrale, con il taglio dei trasferimenti e l’attribuzione di tanto gravose quanto indesiderate incombenze, come quella di dovere necessariamente aumentare le aliquote di certe imposte per chiudere i bilanci. Ciò che è stato fatto con l’Imu, la cui eventuale dichiarazione di incostituzionalità nella Regione siciliana non ne pregiudica l’immediata operatività, a fronte, oltretutto, di trasferimenti già decurtati dal governo nazionale. Nell’attuale condizione di ente fortemente deficitario, con l’incombente prospettiva del dissesto finanziario, l’unico impegno che il comune di Cefalù può assumere è quello di una rimodulazione dell’imposta in un futuro prossimo, anche, e non solo, al fine di salvaguardare categorie, come quella degli operatori del turismo o dei ristoratori, nei cui confronti non vi è, né vi può essere, alcuna ostilità, rappresentando queste un innegabile punto di forza e un insostituibile volano dell’economia locale”.