La selezione è un bluff | Tornano in corsa i "bocciati" - Live Sicilia

La selezione è un bluff | Tornano in corsa i “bocciati”

Presentata in commissione Salute all'Ars la valutazione sull'attività delle Aziende sanitarie siciliane. Benissimo, ad esempio, quelle di Ragusa e Caltanissetta, guidate da due commissari molto vicini a Crocetta, ma esclusi dalla selezione. "Non possiamo non tener conto di questi dati", spiega Lucia Borsellino.

PALERMO – “In passato i dirigenti generali della Sanità venivano scelti dalla politica”. L’assessore Borsellino ha provato a ribadire il concetto della “discontinuità col passato” anche oggi, nelle sale della Commissione Sanità all’Ars. Ma stavolta, la frase ha assunto la sfumatura del paradosso.

Sarà di nuovo la politica, infatti, a scegliere i manager delle aziende sanitarie. E per farlo è disposta a buttare nel cestino mesi di valutazioni e colloqui, curricula e punteggi. Perché alle valutazioni-fiume portate avanti dai tre esperti nominati dall’assessorato (il direttore dell’Agenas Fulvio Moirano, Marco Frey dell’Istituto Universitario Sant’Anna di Pisa ed Ernesto Morici, magistrato in quiescenza), si aggiungeranno quelle prodotte oggi dai consulenti della commissione Sanità Digiacomo (si tratta di universitari ed esperti, tutti a titolo gratuito: Salvatore Cincimino, Paolo Li Donni, Giuseppe Bruno, Gioacchino Clesi e Fjodor Giuseppe Bonaviri).

Le “pagelle” di questi ultimi, infatti, rischiano di capovolgere l’esito delle prime. Consentendo a chi è stato tagliato fuori dai colloqui di rientrare dalla finestra. Ma con pieno merito, per carità. Un tempo lunghissimo, quello servito per stilare un elenco di 76 aspiranti manager (che adesso appare di dubbia utilità) che è però tornato utile per consentire agli attuali commissari di presentare “il conto” delle cose fatte durante questa finestra. Il tempo servito per selezionare i nuovi manager, insomma, servirà per rendere inutile quella stessa selezione.

Perché la valutazione presentata oggi dagli esperti del presidente Pippo ha spiegato ad esempio che all’Asp di Ragusa si lavora bene. Benissimo. Lì, giusto per fare nomi e cognomi, il commissario è Angelo Aliquò, ex braccio destro di Massimo Russo e oggi assai più vicino al governatore Crocetta, che l’ha nominato commissario, appunto, nove mesi fa. A dire il vero, le valutazioni dei consulenti dell’Ars abbracciano un periodo di tre anni. Aliquò è lì da meno di un anno, appunto. A chi attribuire il merito di quei risultati? Il quesito apre scenari ancor più paradossali. Perché prima di Aliquò, a Ragusa, il commissario era Salvatore Cirignotta. “Ma c’è stato solo per due mesi” ha replicato seccamente l’assessore Borsellino. Che ha, in un certo senso, smentito ulteriormente l’utilità delle selezioni portate avanti da febbraio a oggi. “Cirignotta – spiega – è stato da me revocato perché è venuto meno il rapporto fiduciario. E da allora non è cambiato nulla”. Insomma, Cirignotta non potrà mai più essere, con l’assessore Borsellino in carica, un dirigente generale di Asp. Peccato che lui, però, a differenza ad esempio di Aliquò, ha superato i vari step della selezione della commissione di esterni. Tutto inutile.

“Prima, i manager li sceglieva la politica”, ribadisce Lucia Borsellino. Affermando, però, che le valutazioni presentate oggi in commissione Sanità non potranno “non essere prese in considerazione” e che dovranno “necessariamente integrare” le valutazioni della commissione di esperti nominata dall’assessorato stesso, sulla scia delle norme fissate dal decreto Balduzzi. Una scelta, quella dei manager, continua Lucia Borsellino: “Che comunque verrà presa collegialmente dalla giunta”. Già, una volta i manager li sceglieva la politica, invece.

Paradosso su paradosso, tra l’altro, lo schema con “promossi e bocciati” presentato oggi in commissione Sanità si basa su dati forniti dagli stessi commissari. “Ma chi ha dichiarato il falso – annuncia Digiacomo – verrà denunciato penalmente”. E l’assessorato si è già impegnato a effettuare ispezioni per verificare se i dati forniti dai commissari (che si sono, quindi, auto-valutati) rispondano o meno al vero. E mancano poco più di venticinque giorni alla scadenza dei loro contratti.

Ma quali sono le Asp che hanno ottenuto le valutazioni migliori? Certamente le più “piccole”, quelle di Ragusa (diretta da Angelo Aliquò), Caltanissetta (guidata dal gelese Vittorio Virgilio), Agrigento (il commissario è Salvatore Messina) e Trapani (Fabrizio De Nicola). Male invece Enna, diretta da Giuseppe Termine. Malissimo le Asp che fanno capo a Palermo, Messina e Catania.

“E’ anche normale – spiega Digiacomo (che più tardi con una nota precisa che la commissione non è competente sulla scelta dei manager) – che in quelle Asp i risultati siano migliori, visto che sono anche meno complesse da gestire. Adesso spero che la giunta, nelle sue valutazioni, tenga conto di questi elementi. Anzi, credo che non possa non tenerne conto”. E il governo non sembra per nulla intenzionato, in effetti, “a non tenerne conto” visto che la scelta della commissione Sanità di entrare a gambe unite nell’iter di selezione dei manager era stata “apprezzata dal presidente Crocetta e dall’assessore Borsellino”. E adesso, lo stesso assessore ammette: “Questi ultimi dati sono molto interessanti. Non possiamo non prenderli in considerazione anche nell’ottica di confermare, eventualmente, gli attuali commissari che hanno lavorato bene”. Tradotto: anche gli esclusi dalla selezione infinita potrebbero diventare dirigenti generali. Proprio come nel passato. Quando era la politica a sceglierli.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI