PALERMO – La Corte dei conti, in fondo, era stata abbastanza chiara: “A fronte di oltre 1.800 dirigenti di ruolo, – metteva nero su bianco pochi mesi fa, nel giudizio di parifica del bilancio – è poco plausibile ritenere che non siano già disponibili idonee professionalità all’interno della Regione”.
Eppure, poche settimane prima, ecco l’ultimo contratto da capogiro. A un esterno, ovviamente. Alla fine dell’anno scorso, infatti, la giunta di governo delibera la nomina di Giuseppe Francesco Barbera a direttore generale dell’Irsap. Barbera, come il governo mette nero su bianco nel testo della delibera, è un “soggetto esterno all’amministrazione”. Con l’arrivo del 2013, invece, il nuovo direttore generale incontra il commissario dell’ente Alfonso Cicero (adesso fresco presidente). I due stipulano il contratto di lavoro individuale. Un contratto dalle cifre molto “prestigiose” e composto da un “trattamento economico fondamentale annuo” che ammonta a oltre 120 mila euro lordi. Ai quali vanno aggiunte le somme del “trattamento economico accessorio”: una cifra che – essendo composta anche dalla retribuzione di risultato – oscillerà tra i 42 mila e i 53 mila euro. Insomma, male che vada, per il lavoro di Barbera – che fu dirigente generale dell’Asi di Enna sempre al fianco del commissario Cicero – la Regione spenderà una cifra complessiva che oscilla tra i 163 e gli oltre 170 mila euro. Niente male per un esterno.
Una prassi, come detto, quella del ricorso a soggetti che non fanno parte del “ruolo unico della dirigenza” stigmatizzata puntualmente dalla Corte dei conti. “La mancata valorizzazione delle risorse interne – si legge sempre nell’ultimo giudizio di parifica – è in definitiva la causa dei costi sostenuti per retribuire i dirigenti esterni, per i cui emolumenti, come già evidenziato nel paragrafo precedente, è previsto un tetto massimo il cui importo è di gran lunga superiore alla retribuzione massima dei dirigenti generali interni”.
E in effetti, i dirigenti generali esterni della Regione guadagnano benino. La spesa per lo stipendio del Segretario generale Patrizia Monterosso, ad esempio, era stata fortemente criticata dalla Cisl siciliana: “Perché – attaccava Maurizio Bernava pochi mesi fa – continuare a mantenere due esterni a capo della Segreteria generale e a capo dell’Aran, che costano 250.000 euro oltre ad evidenti implicazioni di conflitto di interessi?”. Il “conflitto di interessi” cui fa riferimento Bernava, ovviamente, riguarda il rapporto tra Patrizia Monterosso e il commissario dell’Aran, Claudio Alongi: i due, come è noto, sono coniugi. Per Alongi, stando al sito ufficiale dell’Aran, ecco un compenso da 50 mila euro lordi. Assai più corposo quello della moglie, capo della burocrazia regionale. A Patrizia Monterosso, stando sempre ai dati pubblicati sul sito ufficiale della Regione, lo “stipendio” annuo sfiora i 170 mila euro lordi. Cifra molto simile quella guadagnata dal dirigente generale del dipartimento Rifiuti Marco Lupo: 161.519,80 euro. Ma il “top” dei compensi spetta all’Avvocato generale della Regione. Per Romeo Palma, stipendio che ammonta a 219.861,42 euro lordi. Niente male.
Ma come detto, di esterni se ne trovano anche altrove. All’Arpa, ad esempio, il contratto di Francesco Licata di Baucina costa alla Regione – stando alle cifre pubblicate sul sito – circa 70 mila euro lordi. Una cifra contestata da alcune organizzazioni sindacali, che parlano, invece, di un compenso assai più elevato. Il triplo, almeno, stando al bilancio di previsione dell’Agenzia. Ma all’Arpa, il “vizietto” degli esterni non riguarda solo il direttore generale. Pochi giorni fa, infatti, con una lettera inviata agli assessori all’Economia e all’Ambiente, oltre che ai vertici dell’Arpa, la Funzione pubblica della Cisl sottolineava l’eccessivo costo di un gruppo di dirigenti “comandati da altri enti e quindi a totale carico dell’Agenzia”, i cui compensi peserebbero per oltre 500 mila euro. I dirigenti comandati sono Giovanni Vacante (proveniente dal Parco delle Madonie), Ersilia Riggi (dall’Asp di Caltanissetta), Maria Luisa Curti (proveniente dall’Arnas Civico), Haribeth Scaffidi Abbate (che arriva addirittura dalla lontanisima provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige) e Vito Ciringione, un capitano di Fregata. I loro compensi, come detto, portano il tetto della spesa per gli esterni ben al di sopra del milione di euro. Cari, carissimi dirigenti.