PALERMO – Il nodo è sempre quello. Il governo regionale deve trovare un modo per sbloccare buona parte delle somme contenute e vincolate nel Fondo per i residui attivi. A questo sta lavorando l’assessore all’Economia Bianchi, oggi a Roma a “preparare” il terreno per l’arrivo del presidente Crocetta, atteso per domani.
Quei soldi serviranno per garantire il “mantenimento in vita” di enti e associazioni, gli stipendi di tanti lavoratori in qualche modo legati alla Regione, persino i fondi per le associazioni antimafia e antiracket, quelli per i teatri, per l’Irsap, per la Resais. Insomma, servirà sbloccare quel mezzo miliardo di euro per evitare una drammatica paralisi della Sicilia.
E oggi, come detto, è stato fatto un piccolo passo avanti. L’assessore all’Economia Luca Bianchi ha incontrato il ministro agli Affari regionali Delrio. Un appuntamento, quello col governo nazionale, a dire il vero, preso già da tempo, ma divenuto fondamentale in questo momento. Dallo Stato il governo siciliano chiede una sorte di “nulla osta”. Una garanzia affinché la prossima manovra possa viaggiare su quel binario, senza andare a sbattere contro una nuova impugnativa del Commissario. Che rappresenta lo Stato, appunto.
Nelle ultime ore si è accennato alla possibilità di un vero e proprio intervento legislativo nazionale che possa consentire all’esecutivo di Crocetta di utilizzare almeno due terzi di quei 500 milioni automaticamente confluiti nel Fondo dopo l’impugnativa di Aronica. Oggi, come detto, qualche schiarita. Confermata dallo stesso presidente della Regione: “Il governo nazionale ha sempre espresso pareri favorevoli nei confronti della nostra Finanziaria. Del resto, prima dell’impugnativa, avevamo avuto l’ok sia da Saccomanni che da Delrio”.
Un ottimismo in qualche modo sostenuto dai colloqui portati avanti nella Capitale da Bianchi. L’assessore formalizzerà le proposte della Regione domani, al tavolo convocato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi. Un incontro al quale sono stati invitati a partecipare, oltre al ministro D’Alia, il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano, il ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Graziano Delrio. E ovviamente, il governatore Rosario Crocetta.
Anche in quella sede, il governo regionale mostrerà i risultati ottenuti “soprattutto in direzione – spiega l’assessore Bianchi – del risanamento di un bilancio notevolmente appesantito dalle gestioni passate. D’altra parte – aggiunge Bianchi – quello dei residui attivi è un problema comune a tutte le Regioni”. Si parte da qui, quindi. Il governo Crocetta ha scelto la strada del dialogo col governo centrale. Un dialogo obbligato e che – come è accaduto ad esempio per la questione precari – potrà coinvolgere tutte le forze politiche, senza “steccati” di alcun tipo. In gioco, del resto, è il futuro di mezza Sicilia. Un pezzo di Isola che, nel bene e nel male, appartiene a tutti.