PALERMO – “Ci sono a rischio migliaia di posti di lavoro, e non perché l’azienda non sia in salute ma solo per un problema logistico. Almaviva diventi la priorità del governo Crocetta”. A lanciare l’allarme è Claudio Marchesini, segretario palermitano dell’Ugl, che ha partecipato al tavolo convocato in Prefettura a Palermo tenutosi due giorni fa e che è stato riaggiornato al 22 marzo.
“Almaviva è un’azienda che conta 15mila dipendenti – spiega il sindacalista – di cui 4mila a Palermo in due call center, in via Cordova e via Marcellini, a cui vanno sommati mille lavoratori a progetto. Ma rischiamo seriamente che da 500 contratti di solidarietà si arrivi a cifre ben più alte”. L’azienda, infatti, dovrebbe lasciare gli attuali locali e trasferirsi in un bene confiscato in via Ugo La Malfa, ma chiede alla Regione un aiuto da dieci milioni di euro per il trasloco e la messa a norma della nuova sede: una cifra che Palazzo d’Orleans ammortizzerebbe vista la disponibilità dimostrata dall’azienda a spostare la sede legale in Sicilia, pagando qui tasse per cinque milioni l’anno, oltre ad investire nell’Isola.
“Se non è Almaviva una priorità, vorremmo capire quale dovrebbe essere – continua Marchesini – visto che parliamo di una realtà che è assai più grande della Fiat, dei cantieri navali o della Gesip. Non possiamo usare ammortizzatori sociali per un’azienda che non ha problemi di commesse, ma solo logistici. Durante il vertice in prefettura tutti si sono dimostrati disponibili al confronto, ma noi chiediamo garanzie per i lavoratori. Diciamo no alle delocalizzazioni, non possiamo permetterci di perdere neanche un posto di lavoro”.