PALERMO- Come in certi incubi. Quando cammini, cammini e non arrivi da nessuna parte. E non riesci ad allontanarti dall’epicentro di ciò che ti turba. Ma questa storia non appartiene al mondo dei sogni oscuri, è ancora più spaventosa, perché reale.
“Sì, ho saputo della perizia su Giovanni Barreca. Ogni volta che se ne parla, è come ripiombare in quei giorni terribili”.
La voce è di Pino Virga, sindaco di Altavilla Milicia. Il caso è quello estremo della strage in famiglia, con l’ultimo aggiornamento della cronaca.
Giovanni Barreca, il muratore salito alla ribalta di una scena di sangue e di efferatezze, è stato giudicato incapace di intendere e di volere dai periti nominati dalla Procura di Termini Imerese.
“Non ci siamo più liberati di questo orrore – dice Pino Virga, quasi sussurrando -. Forse comincerà a scomparire quando in calce alle vicende giudiziarie sarà scritta la parola ‘fine’”.
Come in certi incubi. Ce la ricordiamo la faccia di Pino Virga, nei giorni del massacro. Un pallore attonito, da gorgo, da sprofondo, che rappresentava il manifesto di uno stato d’animo collettivo.
Eppure, nonostante i colpi, proprio in quei giorni, difendeva la sua comunità, dicendo: “Certe allusioni su Altavilla non mi vanno giù. Siamo stati coinvolti come territorio, ma qui c’è gente sana, accogliente e generosa. Le situazioni estreme possono accadere ovunque. E noi abbiamo tanto di bello da raccontare”. (nella foto, un’immagine della veglia funebre)
Adesso, il sindaco dice: “Il paese è stato ferito e si è rialzato. Forse, paradossalmente, questa perizia segna un punto per la serenità. Almeno sappiamo che alla base di un odio così atroce e invincibile c’era la follia”. E chissà se questo può essere un primo passo: una strada di risvegli, per uscire dall’incubo.