Strage di Altavilla, "Kevin torturato in diretta": c'è una videochiamata

Strage di Altavilla, “Kevin torturato in diretta”: c’è una videochiamata

Sabrina Fina e Massimo Carandente
Il mistero si infittisce. L'analisi dei tabulati telefonici chiarirà parte della vicenda

PALERMO – Il mistero si infittisce. Oltre al possibile ruolo di un santone che guidava il rito liberazione dal demonio spunta anche una videochiamata nella notte dell’orrore ad Altavilla Milicia.

Solo l’analisi dei tabulati telefonici dei tre arrestati potrà chiarire cosa sia realmente accaduto e il ruolo dei protagonisti. I cellulari sono la scatola nera delle nostre vite. L’epilogo è stato tragico. Tre persone sono state uccise: Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emmanuel. In carcere sono finiti in quattro: Giovanni Barreca, marito e padre delle vittime, la figlia diciassettenne, Massimo Carandente e Sabrina Fina.

A parlare della videochiamata sono questi ultimi due. La coppia che vive a Sferracavallo, nei colloqui con gli avvocati Marco Rocca e Salvatore Cusumano, ha scaricato su Barreca e la figlia le responsabilità degli omicidi. Nella villetta loro due c’erano andati per pregare. Il muratore al contrario attribuisce agli amici la colpa, spingendosi nel colloquio con l’avvocato Giancarlo Barracato, a supporre che Fina e Carandente potrebbero averlo stordito con qualche sostanza. Ricorda che i due parlassero al telefono con qualcuno, forse addirittura più persone (esisterebbe dunque un gruppo di preghiera ristretto) dalle quali avrebbero ricevuto istruzioni su cosa fare.

Ora spunta anche la videochiamata. Quando la coppia era già andata via dalla villetta Barreca li avrebbe contattati. Erano i terribili istanti in cui il sedicenne Kevin stava per morire. Era stato legato mani e piedi dietro la schiena con una catena. Barreca era convinto che anche il figlio fosse posseduto dal demonio. La scena della medievale tortura potrebbe essere stata dunque ripresa in diretta con il cellulare. Dall’analisi dei tabulati sarà facile capire se si tratti di una bugia.

Resta un dubbio di fondo: perché la coppia non ha chiamato i soccorsi se davvero nulla c’entra con la strage? La Procura di Termini Imerese e quella per i minorenni di Palermo stanno per fissare un nuovo giro di interrogatori.

Fdi: pronti a un ddl per il reato di manipolazione mentale

“Siamo pronti a depositare il disegno di legge per l’introduzione del reato di manipolazione mentale connesso alla presenza di numerose sette: sono almeno trecentomila, secondo quanto riferito da un giornale autorevole come Famiglia Cristiana, gli italiani vittime di questo fenomeno – afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi -. La vicenda di Altavilla, ma prima ancora quella del Forteto, in Toscana ha disvelato un mondo sommerso di ‘santoni’ e ‘guru’ che approfittano in diversi modi della debolezza di tante persone, che vanno tutelate. Sul Forteto grande merito per la denuncia va a Giovanni Donzelli, all’epoca dei fatti consigliere regionale in Toscana, e ai giornalisti Flavia Piccinni e Carmine Gazzanni autori del bellissimo libro ‘Nella setta’. Il ddl prevede pene per gli autori del reato di manipolazione fino a 6 anni di carcere ( aumentabili di un terzo per determinate circostanze)e un fondo per il risarcimento delle vittime. Sono certo – conclude Antoniozzi – che anche l’opposizione saprà condividere questo percorso a tutela di tanti nostri connazionali e contro chi utilizza metodi criminali per imbonire le persone”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI