PALERMO – Due manager, un uomo e una donna, due professionisti capaci di gestire aziende complesse, vicini politicamente a Leoluca Orlando ma volutamente “tecnici” che fanno virare sulla giunta altri nomi più politici. Eccole le scelte del sindaco di Palermo per la guida dell’Amap e dell’Amat, affidate rispettivamente a Maria Prestigiacomo e Antonio Gristina. La prima è un architetto, professionista e imprenditrice nel settore delle piccole e medie imprese, candidata con Rivoluzione Civile al Senato lo scorso anno in tredicesima posizione, mentre il secondo vanta una solida esperienza professionale nel settore dell’amministrazione e finanza di piccole e medie imprese. “L’immediata regolarizzazione dei vertici delle aziende partecipate Amap e Amat è la conferma dell’importanza strategica dei servizi resi ai cittadini ed anche della necessità di una visione armonica e condivisa con l’unica amministrazione comunale riguardo alla qualità dei servizi e all’assetto economico-finanziario delle stesse aziende”, ha commentato Orlando che ha comunicato i due nomi alla giunta riunita nel pomeriggio dopo averli scelti in assoluta solitudine.
Due nomi che saranno affiancati da due cda confermati in blocco: all’Amat rimangono la vice Rosalia Sposito e il segretario del sindaco Diego Bellia, mentre all’Amap continueranno a sedere sulle loro poltrone Michelangelo Salamone e Giuseppe Monteleone. Nomi non così scontati, perché se nel primo caso Giuseppe Modica aveva sbattuto la porta proprio in polemica con il cda, nel secondo Giuseppe Costantino è decaduto in seguito alle dimissioni (secondo molti “imposte”) dei due consiglieri. E dire che Modica e Costantino erano considerati due orlandiani di ferro, a fianco del sindaco sin dagli anni Novanta, con cui però i rapporti si sono guastati nel primo caso per la gestione dell’azienda del trasporto pubblico, nel secondo per il diniego di Costantino (ma anche di Salamone) di farsi carico dei 165 addetti alle caditoie in forza a Rap.
Questioni delicate su cui adesso saranno chiamati a rispondere i due nuovi presidenti. L’Amat aspetta dal consiglio comunale il via libera al nuovo piano delle tariffe e al contratto di servizio (quest’ultimo però non ancora giunto in Aula) e da questa estate dovrà anche cimentarsi nella gestione del tram. L’Amap dovrà farsi carico degli addetti alle caditoie salvando l’equilibrio di bilancio, cosa per Costantino irrealizzabile nell’immediato.
Un valzer di poltrone che salva i dipendenti comunali ma che avrà ripercussioni anche sul balletto delle poltrone in giunta. Le riunioni si susseguono frenetiche, anche se gli ultimi boatos danno quattro assessori in uscita: Agata Bazzi, Marco Di Marco, Giuseppe Barbera e Francesco Giambrone. Quest’ultimo dovrebbe andare alla guida del teatro Massimo, mentre su Barbera si starebbero facendo ancora valutazioni. Alcuni sono pronti a giurare che il cambio avverrà entro due settimane, magari con l’ingresso di Emilio Arcuri e di Ettore Artioli.
“Credo che il sindaco abbia fatto bene a nominarli subito, visto che dopodomani dovranno essere in Aula a confrontarsi con il consiglio comunale – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – forse il sindaco lo avrà fatto per questo. Li valuteremo sul campo”.