Amat, ok al piano industriale| Si punta su tram, Ztl e strisce blu - Live Sicilia

Amat, ok al piano industriale| Si punta su tram, Ztl e strisce blu

La giunta ha approvato il documento, ma manca ancora il contratto di servizio. Conti in rosso, tagli ai contributi e mezzi troppo vecchi.

giunta orlando
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PALERMO – Un contratto di servizio da rinnovare, soldi della Regione che tardano ad arrivare e i palermitani che, per abitudine, usano più l’auto privata che il mezzo pubblico: non è certo delle più rosee la situazione dell’Amat, che pure punta tutto sul tram, sulle strisce blu e sulla Ztl per risollevare le sue sorti. E’ questo quanto si evince dalle oltre 200 pagine del piano industriale approvato dalla giunta Orlando, insieme ai budget 2015 di Amap, Amg e Sispi. Mancano però all’appello il nuovo contratto di servizio di Amat, di conseguenza il budget e il piano di sviluppo.

Il quadro della mobilità cittadina è comunque sconfortante: mezzo milione di auto in circolazione, otto cittadini su 10 che usano il mezzo privato, aree pedonali scarsamente rispettate con il poco invidiabile primato di pedoni investiti mortalmente, un uso della bici marginalizzato. A questo fa da contraltare il decollo di car e bike sharing, il completamento dell’anello ferroviario, del passante, del tram (con altre tre linee in progettazione che collegheranno la 1 e la 2 e percorreranno anche l’asse Mondello-Libertà) e della metropolitana automatica leggera, che l’Amat si candida a gestire.

Ma la società di via Roccazzo deve anzitutto fare i conti con i problemi di cassa. L’ultimo contratto di servizio risale al 2005 e il nuovo tarda ad arrivare in consiglio, bloccato fra le pastoie degli uffici. I corrispettivi sono calati di 33 milioni, non solo quelli comunali che non sono stati versati del tutto ( i crediti al 2014 ammontano a 66,5 milioni), ma anche quelli regionali (con la Regione che deve ancora versare 55 milioni). L’utile del 2014 arriva ad appena 76mila euro, ma se si considerano i nuovi tagli il segno è pesantemente negativo.

Tutto qui? Nemmeno per sogno. L’azienda ha dipendenti troppo anziani per guidare gli autobus (in 122 hanno tra i 59 e i 66 anni e un centinaio andranno in pensione a breve, senza essere rimpiazzati) e altri 55 saranno impiegati per la guida dei convogli del tram, i mezzi sono pochi e vecchi (un quinto presenta ogni giorno avarie) e le linee troppo estese rispetto alle reali possibilità. Secondo i nuovi piani, le linee scenderanno da 87 a 52 con 500 operatori, le vetture saranno 200 durante il giorno nel perdio invernale, oltre a 7 servizi notturni e 8 navette in centro storico, ospedali e cimiteri. L’obiettivo chilometrico sarà raggiunto, ma solo grazie al tram.

I rimedi individuati sono diversi: busvie, lotta alla concorrenza dei vettori extraurbani che sottraggono una media di 3mila utenti al giorno, strisce blu tutte a 1 euro, potenziamento della rimozione, nuovi mezzi, tram e soprattutto la Ztl. Appena verrà istituita, la zona a traffico limitato farà aumentare di 5mila passeggeri ogni ora il numero di chi usa l’autobus e dovrebbe portare a 30 milioni di incassi.

Altre note dolenti arrivano dalla relazione semestrale 2015: debiti per 50 milioni con i fornitori, le banche e il fisco, l’iva da pagare sulle fatture per la costruzione del tram, contenziosi milionari su tributi comunali, decremento del valore della produzione del 10%, calo del 5% del numero dei biglietti venduti, con un saldo negativo di 3,3 milioni rispetto all’anno scorso. “Su questi sei mesi faccio rilevare la perdita dell’Amat – dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo – siamo di fronte ad un’azienda in perdita, occorrono 7 milioni di euro per il pareggio. Vi è una diminuzione degli abbonamenti e sono in perdita moltissimi settori. Prima di approvare il piano industriale, vogliamo capire cosa ne sarà di questa società: vogliamo salvaguardare i posti di lavoro, ma dobbiamo guardare con attenzione il piano. Servirà del tempo per esitarlo, ci sono anche altre emergenze. Per risanare le aziende, però, occorrono un unico assessore e i direttori generali”.

 

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