CATANIA – Entro il primo semestre del prossimo anno saranno ultimati i lavori di ristrutturazione ed adeguamento della Masseria Torre Allegra, nell’omonima contrada, ricadente nella Riserva naturale orientata Oasi del Simeto. L’immobile, già esistente e in condizione di degrado avanzato, diventerà un “Centro Polifunzionale” nel quale troveranno collocazione un laboratorio ornitologico e una sala-studio fruibile sia dagli addetti della R.N.O. sia da studiosi esterni. Per sensibilizzare gli ospiti al rispetto ambientale, sono previsti spazi d’informazione per attività didattica-multimediale finalizzati a divulgare le peculiarità naturalistiche della Riserva. In una struttura adiacente a forma di silos sarà , invece, creato il “punto di osservazione aereo”.
L’intervento compatibile con le caratteristiche dell’area, consentirà alla Provincia, Ente proprietario, di dotarsi di una struttura da utilizzare per programmare, organizzare e controllare la fruibilità all’interno della stessa Riserva, grazie a un progetto finanziato con fondi europei. All’esterno degli edifici oggetto di ristrutturazione sono previste la sistemazione dell’ingresso, del parcheggio, della stradina d’accesso, della zona di sosta temporanea e dei percorsi pedonali perimetrali esistenti. Saranno, inoltre, collocate nuove piante (alberi e cespugli autoctoni) per creare necessarie e opportune schermature-filtro nelle zone più frequentate dai visitatori, a tutela del rispetto e sicurezza di animali stanziali e migratori.
L’area della Riserva Naturale Orientata Oasi del Simeto insieme all’area di Ponte Barca e del Serbatoio di Lentini rappresenta una delle più importanti Zone umide dell’Italia meridionale, le cui componenti: acqua, suolo, piante ed animali interagiscono fra di loro svolgendo numerose funzioni in un armonico ecosistema. La perimetrazione della Riserva Oasi Naturale, gestita dalla Provincia dal 1988, comprendeva in origine 1.860 ettari suddivisi per circa 400 Ha in zona A (di rilevante importanza per la sosta e la nidificazione degli uccelli) e i rimanenti in zona B (aree agricole coltivate o in abbandono ed aree interessate dal fenomeno dell’abusivismo edilizio).