Palombari sotto i Faraglioni |Guardia costiera a tutela del mare - Live Sicilia

Palombari sotto i Faraglioni |Guardia costiera a tutela del mare

A conclusione delle giornate di lavoro sono stati recuperati attrezzi da pesca abbandonati, lenze, reti e rifiuti di vario genere.

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ACI CASTELLO – Una serie di ricognizioni nelle Aree Marine Protette per accertare le condizioni dei fondali, verificando il successo delle misure già impiegate. Intento di fondo, risvegliare nella popolazione la consapevolezza, se non l’amore, verso il proprio mare. E’ così che la Guardia Costiera ha scelto Acitrezza come prima tappa per una serie di indagini subacquee, proseguendo l’impegno sul campo portato avanti nel corso di quest’anno.

All’inizio della settimana il 3° Nucleo Sommozzatori del Reparto Supporto Navale di Messina ha trascorso alcuni giorni nelle acque dei Malavoglia per verificare la presenza di reti ed altro materiale dannoso all’ecosistema marino. Gli uomini del Nucleo, capaci di passare con disinvoltura dagli scafandri all’attrezzatura classica per immersioni, si sono anche avvalsi di svariati supporti tecnologici: dal ROV, il mini-robot subacqueo filoguidato, ai propulsori subacquei utili ad ispezionare aree particolarmente estese.

Strutture civili hanno validamente cooperato coi militari: alle imbarcazioni d’appoggio si è aggiunto il supporto del centro immersioni Sport Sub Ciclope; anche lo staff subacqueo di “DNA Shock”, forte di una notevole conoscenza del territorio e delle sue criticità, ha collaborato alle operazioni.
“Impegno costante e dedizione alla causa dell’ambiente”, ci ha detto il capo nucleo T.V. Simeone, “costituiscono la ricetta per il successo in questo settore. Risultati soddisfacenti si ottengono grazie al lavoro di tutto il personale del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera coinvolto”.

Indispensabile il concorso di enti e soggetti pubblici, ha ribadito l’ufficiale, compresi i centri immersioni ed anche la popolazione locale. Ma su quest’ultimo punto, opinioni raccolte localmente manifestano un certo scetticismo: è forse su una più diffusa cultura della legalità, su una rinnovata fiducia nelle istituzioni, che occorrerà sviluppare cultura. 
A conclusione delle giornate di lavoro sono stati recuperati attrezzi da pesca abbandonati, lenze, reti e rifiuti di vario genere. Attività analoghe si sono contemporaneamente svolte in Sardegna, nell’ Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo.

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