Ambulante abusivo e recidivo| Tommaso Natale, sequestrata l'area

Ambulante abusivo e recidivo| Tommaso Natale, sequestrata l’area

Commenti

    Non se ne poteva più…e la persona in questione è anche risultata invischiata in altre vicende giudiziarie più gravi.

    non saranno 150 metri quadrati ma 80 si di spazio pubblico oltre al marciapiede le cassette della frutta sono poste anche sulla sede stradale, il luogo dell’abusivismo commerciale si trova in via Salvatore Mulè a Villa Tasca alle spalle della pista di pattinaggio. Ma è mai possibile che in tutti questi anni si è assistito a ciò, ma la Polizia Municipale ci passa mai da quella strada? A chi compete tutto ciò.

    Corso Olivuzza? mai !!

    Finalmente, era ora. Grazie ai vigili e all’amministrazione comunale per avere restituito uno spazio pubblico alla pubblica fruibilità

    Aspetto sempre il sequestro delle aree occupate illecitamente dagli stigghiolari abusivi. Con il fumo bianco che invade via Basile c’è il serio rischio di fare incidenti, ma i Vigili non fanno nulla e le Forze dell’Ordine nemmeno. Politici e magistrati passano ogni giorno da quella strada e nessuno muove un dito.

    caro Mirko, stamattina erano di nuovo là con i 4 megaombrelloni accanto alla zona sequestrata

    Stamattina è nuovamente lì, a fianco dell’area (?) sequestrata…

    Della serie, la legalità a Palermo è un concetto astratto.

    Vergogna! Anche oggi questi abusivi con una protervia sfacciata hanno occupato lo spazio a fianco continuando indisturbati a violare ogni elementare regola e senza rispetto per la cosa pubblica, financo limitando la libera fruizione dei parcheggi. Come la chiamiamo questa? Forse mafia? Magari nelle sue forme più…quotidiane alle quali ci stiamo assuefacendo. Andate voi della stampa a documentare questa continua violazione del vivere civile. La forza pubblica ogni giorno dovrebbe esserci in quel luogo.

    qui problemi di carenze igieniche non ne trovano. Parliamo poi di occupazione di suolo pubblico, assenza di licenza commerciale, evasione fiscale, evasione contributiva e INAIL. E’ anche possibile che fruiscano anche del reddito di cittadinanza. Comunque sia è uno schifo per chi è in regola e paga le tasse.

    Ma facitici vuscare u pane!

    Non so se il Sindaco il Procuratore della Repubblica, il Comandante della Guardia di finanza o dei Carabinieri, il Prefetto o il questore di Palermo o, se si vuole, l’Assessore al commercio (che è della zona) leggeranno questo commento o se la la redazione di Livesicilia farà passare quanto scrivo.
    La sera in cui è avvenuto il sequestro, ho comprato 3 pizze da asporto in una pizzeria a Tommaso Natale. Uscendo dalla pizzeria un ragazzo, col coltello mi ha fermato. Mi è parso conoscente: era uno dei lavoranti del tizio a cui avevano sequestrato l’attività. Mi ha detto: mi deve scusare, ma i miei figli devono mangiare. Me le da le pizze?
    A questo punto vorrei fare qualche domanda, nella speranza che le autorità o i cittadini mi diano risposte concrete.
    Quotidianamente percorro moltissime vie della città e vedo venditori di frutta, verdura, pesci, patate, pane, rotoloni di carta, bandiere… (vorrei non parlare degli extracomunitari per non passare da razzisti); sono regolari o abusivi come il tale di Tommaso Natale?
    Li vedo solo io e gli altri concittadini, compreso Sindaco, Procuratore della Repubblica, Comandante di Guardia di finanza, Carabinieri, Prefetto, Questore, forze di polizia, comandante dei vigili…. non li vedono?
    Può essere che solo io ho gli occhi aperti e il resto della città li vede soltanto quando si ferma a comprare?
    Non è che per caso siamo di fronte ad una finzione, sapendo che dietro l’abusivismo commerciale ci campino a Palermo almeno 10.000 famiglie?
    Nel caso in cui si decidesse la loro chiusura, presumibilmente sarebbe un altro problema per la città che il solo reddito di cittadinanza, a parte i costi, non riuscirebbe a risolvere?
    E i commercianti cosiddetti in regola, che espongono la loro merce d’avanti al negozio, per caso non sono abusivi pure loro o i bar e le trattorie che mettono sedie, tavolini o piante sui marciapiede sono in regola?
    E i mille lavori fatti da artigiani nelle nostre case, non scontrinati o fatturati?
    Vogliamo continuare?
    Ed allora, il tale di Tommaso Natale sara anche un criminale (e forse lo è) ma non capisco per quale ragione vada perseguito lui e non il collega di Sferracavallo, che vende i ricci o quello della circonvallazione che vende arance o di via Giafar che vende pesce.
    La risposta è troppo ovvia. Probabilmente tutta questa economia che gira nella città, non avrebbe come sbarcare il lunario: aspetterebbe Sindaco ed altre autorità sotto casa, con le loro famiglie, per chiedere di aggiungere un posto a tavola.
    Alle Istituzioni consiglierei di evitare questi spettacoli, che li rendono scarsamente credibili ed autorevoli, posto il fatto che quello, a Tommaso Natale, è protervamente ancora li ma a toglierli tutti (sarebbe giusto) si rischia la guerra civile.

    Purtroppo finché non viene inserita una postazione mobile della polizia o dei carabinieri in quella piazza e finché una volante non gira nel quartiere e non fa qualche controllo in piazza rossi questo schifo non si fermerà, lui o i suoi figli saranno sempre in quel punto mentre i “carusazzi” con macchine con stereo a tutto volume pure in piena notte, ed anche altro saranno in piazza rossi accanto l’edicola o accanto l’ex chioschetto dei tabacchi!!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI