Amia, 301 lettere di mobilità| Martedì corteo dei lavoratori - Live Sicilia

Amia, 301 lettere di mobilità| Martedì corteo dei lavoratori

L'Amia ha inviato 301 lettere di mobilità per 66 dipendenti di Amia e 235 di Amia Essemme. E i lavoratori sono pronti a scendere in piazza. Ecco le motivazioni contenute nella missiva dei commissari. Martedì pronto il corteo.

PALERMO, LE MOTIVAZIONI DEI COMMISSARI
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AGGIORNAMENTO

14.47 “Ieri stesso abbiamo chiesto alla Prefettura di convocare urgentemente il tavolo. Martedì, insieme al sindacato Flaica Cub, abbiamo indetto una manifestazione che partirà alle 11 da piazzetta Cairoli, sede dell’Amia, e giungerà in Prefettura. Il tutto contestualmente al tavolo tecnico convocato a Roma per il caso Palermo”. A dichiararlo è Maurizio Bongiovanni del sindacato Alba. La Flaica Cub ha anche chiesto a Monti di intervenire e invoca la presenza della Cub nazionale al tavolo di Palazzo Chigi.

13.34 “Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fiadel e Fesica ritengono insopportabile e immorale il conto che si vuol far pagare ai lavoratori – si legge in una nota – respingiamo ogni apertura delle procedure di licenziamento: si parta dai dirigenti, che con il loro comportamento colpevole e consenziente hanno avallato scelte sbagliate. Siamo ancora in attesa che si concretizzino gli impegni dell’amministrazione comunale, ribaditi a luglio davanti al Prefetto. Non ci stiamo ai ricatti e chiediamo ai partiti di non restare a guardare”.

PALERMO – Non c’è solo la Gesip. A Palermo rischia di esplodere un’altra bomba e si chiama Amia, l’azienda partecipata che si occupa dell’igiene pubblica e della raccolta dei rifiuti, amministrata da tre commissari nominati dal ministero per lo Sviluppo economico che ieri sera hanno comunicato ai sindacati di aver fatto partire 301 lettere di mobilità per 66 dipendenti di Amia e 235 di Amia Essemme.

Una scelta in realtà da tempo annunciata, visto le notevoli difficoltà dell’azienda i cui vertici chiedono, ormai da mesi, un adeguamento del contratto di servizio per non dover ricorrere ad ammortizzatori sociali. Una situazione che rischia adesso di diventare esplosiva: i lavoratori, in gran parte riuniti alla discarica di Bellolampo, sono già sul piede di guerra e potrebbero presto farsi sentire.

E le motivazioni dei commissari sono state messe nero su bianco nella missiva inviata ai sindacati. Il Comune, con Cammarata e Latella, si era impegnato ad aumentare di otto milioni il contratto di servizio e ad usare i fondi Fas (circa 60 milioni), oltre a trasferire il terreno di Bellolampo, che vale altri 11 milioni. Impegni disattesi dal nuovo sindaco, come quello della risoluzione della vicenda “caditoie” con il passaggio all’Amap di 175 dipendenti.  Ma le criticità, secondo i commissari, riguarderebbero anche 4 milioni mai dati dal Comune per le spese legali legate a sinistri stradali; le panali inflitte da Palazzo delle Aquile costate 800mila euro solo lo scorso marzo; il mancato trasferimento di 5 milioni per la pulizia degli uffici giudiziari; il mancato trasferimento di 2,5 milioni per la stabilizzazione degli lsu.

E così, visto che l’azienda conta 1576 dipendenti, di cui 10 dirigenti, 268 impiegati e 1298 operai, i commissari hanno avviato le procedure di licenziamento per contenere le spese mensili.

L’Amia torna così nell’occhio del ciclone, dopo i continui scontri fra i commissari e il sindaco Orlando che da tempo ne chiede la rimozione al ministro Passera. Per il 12 ottobre è prevista la sentenza del tribunale fallimentare sul concordato preventivo, su cui si è registrato due giorni fa  l’ennesimo battibecco tra piazza Cairoli e piazza Pretoria.


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