Amia, l'impegno contro la mafia - Live Sicilia

Amia, l’impegno contro la mafia

“Avere rapporti di qualunque natura con la mafia è incompatibile con lo stare in Amia. Tale principio, adottato dai commissari straordinari dell’azienda sin dal loro insediamento con la stipula del protocollo di legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, ha consentito – in stretta e continua collaborazione con la Procura della Repubblica, con la Prefettura, con la Questura, con l’Arma dei carabinieri, con la Guardia di finanza e con tutte le altre forze dell’ordine competenti – di testare e mettere a punto procedure più approfondite di controllo sulle imprese fornitrici, che hanno portato alla rescissione di qualsiasi rapporto commerciale con una decina di ditte”. Questo quanto si legge in un comunicato dell’azienda.

“Analogamente, i commissari straordinari – continua la nota -hanno deciso di estendere tali procedure di controllo più approfondite anche ai dipendenti. Pertanto, nei prossimi giorni sarà trasmesso a tutte le istituzioni coinvolte dal “protocollo di legalità” l’elenco dei nominativi e i dati del personale di Amia spa e di Amia Essemme, con la richiesta di verificarne i requisiti in ordine all’assenza di attività, condizioni personali o rapporti di qualunque natura che possano ricondurre a collegamenti con la criminalità organizzata. Eventuali indicazioni che potranno pervenire serviranno ad Amia per valutare le singole posizioni. I commissari straordinari fanno inoltre presente di avere partecipato, nel corso degli ultimi due anni, a diversi tavoli istituzionali in ordine al servizio di pulizia delle caditoie assegnato dal Comune di Palermo ad Amap, che a sua volta ne ha affidato l’esecuzione ad Amia Essemme cedendole nel 2004 i lavoratori della società Spc.

Da questi tavoli non sono mai emersi rilievi di alcun tipo sulla natura di tali rapporti pregressi. Avendo ora appreso dalla stampa che potrebbero esservi dubbi circa la regolarità amministrativa dello specifico rapporto fra Comune e Amap, i commissari straordinari di Amia in via cautelativa hanno dato incarico agli uffici di verificare tutti gli atti in possesso dell’azienda al fine di valutare se oggi esistano o meno i presupposti giuridici per proseguire legalmente tale servizio”.


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