CATANIA- Un’immensa distesa di coperture contenenti amianto rappresenta il cuore del reparto mobile della polizia di Catania, uno dei più importanti del Mezzogiorno, dove costantemente si lotta contro la mafia del clan Santapaola e bisogna fare i conti anche con le sostanze cancerogene disperse nell’ambiente di lavoro.
La contaminazione da amianto è stata accertata dagli enti competenti nel 2008, i dati, sono stati acquisiti dal rappresentante del sindacato Siap Tommaso Vendemmia e consegnati alle autorità a tutti i livelli. “Da anni chiediamo -spiega Vendemmia a Livesicilia- un intervento concreto per ridurre i possibili pericoli derivanti dall’operare a contatto con l’amianto, sostanza dichiarata illegale dal 1992 con la quale, noi esponenti delle forze dell’ordine siamo costretti a convivere”.
Le coperture di Ethernit contenenti amianto sono solo una parte dei manufatti contaminati, non si contano piccole tettoie e tubazioni che insistono sempre sugli ambienti di lavoro.
STORIA DI BUROCRAZIA. La Questura di Catania non è proprietaria dello stabile che ospita il reparto mobile, l’edificio fa parte del patrimonio della Provincia regionale di Catania, ente soppresso dal governo Crocetta e commissariato da più di due anni che lo concede in locazione al prezzo di 70mila euro l’anno.
Paola Gargano, commissario della Provincia, ha assicurato di risolvere ogni nodo della vicenda. Alla Provincia spetta la bonifica, ma dal 2008, anno dell’accertamento della contaminazione, non è ancora avvenuta.
“Noi chiediamo -conclude Vendemmia- al ministro dell’Interno Angelino Alfano- di intervenire concretamente a tutela della salute del personale di polizia”.