PALERMO – L’accusa regge anche in appello. Solo la prescrizione di qualche reato fa diminuire la pena inflitta ai tre ex dirigenti di Fincantieri, accusati di omicidio colposo per le morti degli operai uccisi dall’amianto.
Luciano Lemetti ha avuto quattro anni e due mesi. Giuseppe Cortesi è stato condannati a 3 anni e cinque mesi, mentre Antonio Cipponeri a due anni e otto mesi. Nello stabilimento palermitano trovarono la morte 37 operai colpiti da tumore ai polmoni. L’inalazione delle fibre di amianto non lasciò loro scampo. Gli imputati sono stati condannati a risarcire i danni alle parti civili.
“Questa sentenza – spiega l’avvocato Fabio Lanfranca che assiste la stragrande maggioranza dei familiari delle vittime e coloro che sono riusciti a salvarsi – conferma e riconosce che i dirigenti della Fincantieri non hanno tutelato gli operai, utilizzando per anni un materiale a basso costo come l’amianto, pur sapendo che era pericoloso per la salute”.