PALERMO – Le richieste di pena sono pesanti. Nove anni per Luciano Lemetti, 8 anni per Giuseppe Cortesi, 6 anni per Antonio Cipponeri.
Sono i tre ex dirigenti di Fincantieri, accusati di omicidio colposo per le morti degli operai uccisi dall’amianto nello stabilimento palermitano. Sulla richiesta di pena avanzata dai pubblici ministeri Claudia Bevilacqua e Claudia Ferrari ha pesato la condanna in appello già subita dai tre imputati in un altro processo. Ragion per cui, in caso di condanna, non sarà possibile riconoscere loro le attenuanti generiche.
I pm hanno chiesto che venga pronunciata una sentenza di non luogo a procedere per il quarto imputato, Ferdinando Mannino, ex amministratore delegato della Bacini Palermo, difeso dagli avvocati Giovanni Di Trapani e Giovanni Marchese. È imputato di lesioni colpose. Il calcolo dei termini di prescrizione, secondo l’accusa, vanno calcolati dall’insorgere della malattia. E nel caso che gli viene contestato sarebbe stato superato il tetto dei sette anni e mezzo.
Sono decine gli ex operai deceduti per essere entrati in contatto con l’amianto. I familiari si sono costituiti parte civile con l’assistenza, fra gli altri, degli avvocati Fabio Lanfranca e Salvatore Cacioppo.