Amt, la replica dei sindacati: |"Lungaro, bravo a usare le parole" - Live Sicilia

Amt, la replica dei sindacati: |”Lungaro, bravo a usare le parole”

I due segretari dei sindacati autonomi, tirati in causa ieri, hanno deciso di replicare utilizzando lo stesso metodo.

Fast confsal - Faisa cisal
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CATANIA – Procedono a colpi di lettere i rapporti tra i vertici dell’Amt, in particolare il presidente, e i segretari dei sindacati autonomi Faisa Cisal e Fast Confsal. I due, tirati in causa ieri in una missiva indirizzata a una redattrice di Livesicilia, hanno deciso di replicare utilizzando lo stesso metodo. Di seguito la lettera.

Ill.mo Presidente,

ci spiace saperla depresso per lo stato comatoso in cui, anche grazie a Lei, si ritrova la Partecipata del Comune di Catania, la quale, per mancanza di fondi per acquistare il carburante, in più occasioni ha lasciato a piedi i Vostri “clienti”, perché l’autobus ha finito la benzina, come accaduto la notte del 28 Aprile 2016, nell’ultima corsa del 726 che porta da Piazza della Borsa al popoloso quartiere di San Giovanni Galermo, dove a bordo vi erano una ventina di passeggeri, uomini e donne anziani e adolescenti, inconsapevoli dell’avventura che li aspettava (l’autobus si è fermato, in via Galermo all’angolo col Viale Tirreno, nel quartiere di Trappeto Nord).

Ed ancora, ci spiace averLa saputa depressa per il “disguido occorso con il fornitore”, creditore di una grossa somma dall’Azienda metropolitana trasporti, motivo per cui, nel mese di Gennaio 2016, sei vetture alimentate a gas non sono uscite in strada, bloccate nel deposito di Pantano D’Arci. Ma, a prescindere da questi piccoli dettagli, nella circostanza, riportati pubblicamente da alcuni giornali on – line, ci soffermiamo – sulla notizia falsa, vergognosamente falsa – che a detta Sua, i sottoscrittori della presente, avrebbero inopinatamente fatto veicolare, creando apprensione nei confronti dei Vostri “clienti”, a proposito del rischio di fermo che l’Azienda avrebbe potuto correre per mancanza di fondi per acquistare il carburante, per “ chiederLe di confermare e/o smentire pubblicamente, se è vero o meno che la ditta fornitrice il gasolio, qualche giorno fa, ha comunicato all’AMT che non avrebbe più fornito carburante visto e considerato le somme dovutele e non corrisposte per forniture precedenti”.

Tuttavia, in attesa che ciò avvenga, Le facciamo rilevare come la S.V. è avvezza a giocare con le parole che nulla o poco hanno a che vedere con il “pragmatismo” che un “manager “di lungo corso” come Lei dovrebbe possedere e che nella fattispecie dei destini dell’AMT/SPA, magari, si sarebbe rivelato di vitale importanza per la sua stessa salvezza.

Illustre Presidente,

come suole dirsi, Lei è abile a giocare con le parole, nel mettere in campo, come elemento di discussione fuorviante la differenza esistente fra “crisi economica e crisi finanziaria, fra fallimento e prefallimento societario”, cosa che interessa ben poco ai lavoratori e all’utenza cittadina, a fronte di un servizio pubblico urbano inefficiente e da terzo mondo, mentre di contro, non ammette di aver fallito la Sua missione, e soprattutto, non ammette di avere la responsabilità di non essersi dimesso prima che l’azienda precipitasse nel vuoto o per meglio dire nel baratro.

Detto ciò, per mera completezza di ragionamento e per nostro dovere nei confronti dell’opinione pubblica che segue le vicissitudini di AMT/SPA, e soprattutto per rispetto dei cittadini catanesi che non posso utilizzare in maniera efficiente il mezzo pubblico, Le spieghiamo perché, in questo periodo, come da Lei stesso affermato, escono giornalmente 20-30 bus in meno a causa del caldo rispetto alla scorsa stagione estiva (come se si trattasse di un fenomeno stagionale recente e non di sempre).

Ill.mo Presidente,

Lei omette di dire alla gente, che la maggior parte delle Vetture in esercizio, sono sprovviste di impianto di climatizzazione e laddove esistente, spesse volte, non funzionante, a scapito della tenuta psico-fisica degli Autisti, e a scapito della salute degli utenti. Altresì, Lei omette di dire alla gente, che in assenza di interventi specifici di riparazione sugli impianti medesimi, nell’arco degli anni, il problema si è sempre di più acuito, al punto tale che l’anno scorso, si è reso necessario l’intervento da parte dell’Azienda sanitaria Provinciale, la quale, riscontrando alcune settimane fa, la mancata sistemazione degli impianti di climatizzazione, installati su talune Vetture, ha trasferito per competenza e specificità del caso, il verbale di accesso alla Procura distrettuale della Repubblica.

Stimatissimo Dott. Lungaro,

infine, Lei omette di dire alla gente, che i lavoratori dell’AMT/SPA, stanchi ed esausti di lavorare a determinate condizioni loro imposte, grazie all’attività sindacale svolta da FAISA/CISAL e FAST/CONFSAL, hanno avuto finalmente il coraggio, rispetto a prima, di prendere coscienza della loro precaria condizione lavorativa e di non voler più accettare di continuare ad essere ulteriormente vessati.

Tanto Le si doveva, con immutata stima.

F.to Romualdo Moschella F.to Giovanni Lo Schiavo

 


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