PALERMO – “L’impresa edile coinvolta nelle indagini e nell’inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza, aderisce ad Ance Palermo ma nessun legale rappresentante della stessa ha mai ricoperto cariche nella nostra associazione. Ho dato subito incarico al nostro collegio dei probiviri di adottare tutte le misure conseguenti, a norma del nostro codice etico, in questa come in altre occasioni”. Ad affermarlo è il Presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi.
“Apprezziamo le parole del Sindaco che prende le distanze da quanto è successo – continua Miconi – ma voglio aggiungere che l’inefficienza della pubblica amministrazione è spesso una delle cause della corruzione. Se tutti i procedimenti fossero rapidi e trasparenti, ci sarebbero senza dubbio minori possibilità di ricorrere all’imbroglio. Per questo, come associazione, vorremmo che il sindaco e tutta l’amministrazione comunale rendessero celeri e trasparenti i provvedimenti di loro competenza. Inoltre – conclude il Presidente di Ance Palermo – è necessario dare un segnale anche in un’altra direzione, quella delle nomine dei dirigenti tecnici che fanno capo all’amministrazione. È inaccettabile che in una città di 800 mila abitanti ci sia un solo dirigente tecnico ed il concorso sia fermo da anni, auspichiamo, inoltre, l’approvazione nel più breve tempo possibile del nuovo Prg di Palermo, in modo che varianti urbanistiche presentate dal singolo non possano più essere portate avanti, nei modi e nei termini visti dall’inchiesta in corso”.