RAGUSA – Sullo sfondo la politica ragusana che fa gazzarra e in primo piano un uomo che lotta per la vita per aver attaccato un manifesto elettorale. E’ questa la storia di Angelo Pulino, modicano di 44 anni, che lo scorso cinque ottobre, mentre stava affiggendo dei manifesti in una centralissima zona di Ragusa per la candidata dell’IdV Melina Carrubba, ha avuto un alterco con un giovane collega. Un pugno ha fatto sbattere violentemente a terra Angelo Pulino, che si trova tuttora in condizioni gravissime.
L’uomo inizialmente era stato soccorso e trasportato nell’ospedale Civile di Ragusa, per la gravità delle ferite riportate, e poi è stato successivamente trasferito d’urgenza, con un elicottero del 118, al Cannizzaro di Catania, dove è stato sottoposto a un delicato intervento nel reparto di neurochirurgia. Attualmente si trova ancora ricoverato nella struttura etnea e la prognosi è riservata. Gli inquirenti hanno da subito iniziato le indagini e il giovane aggressore, dopo poche ore dal fatto, si è presentato spontaneamente in questura.
Lo sgomento è arrivato bipartisan, sia da destra sia da sinistra. Particolarmente scossa la candidata dell’IdV che conosceva personalmente Pulino, che si era messo gratuitamente a disposizione per dare una mano nel corso della campagna elettorale. “Angelo – ha spiegato Melina Carrubba – é stato compagno di scuola di mio marito e si era messo subito a disposizione senza chiedere nulla. Siamo sconvolti”. Il coordinatore provinciale di Idv, Giovanni Iacono ha affermato che “non ci sono parole per commentare questo increscioso episodio che ci ha portato alla determinazione di non affiggere più manifesti” e anche il leader nazionale Di Pietro é intervenuto condannando l’episodio. Così come hanno fatto gli altri candidati iblei, tra i tanti Leontini, Meli e Carpentieri.
Le “guerre” per l’attacchinaggio sono, purtroppo, una triste consuetudine delle campagne elettorali. Per questo motivo la prefettura ha disposto un forte giro di vite, chiedendo il massimo rispetto delle regole e sollecitando le forze dell’ordine a un rafforzamento della vigilanza nei luoghi adibiti all’ubicazione dei manifesti elettorali. Il prefetto, Giovanna Cagliostro, ha dunque richiamato tutti i candidati e i loro collaboratori a un senso di responsabilità più elevato, indicando la via della tolleranza zero per chi dovesse infrangere le regole previste.
Nelle ultime ore, però, il clima é tornato incandescente. Maurizio Catalano, legale del giovane indagato per l’aggressione a Pulino, ha parlato in altri termini dei fatti accaduti lo scorso 5 ottobre, affermando che il suo assistito si sarebbe difeso da “un’altrui aggressione alla quale avrebbero assistito dei testimoni”. Inoltre l’avvocato ha anche sottolineato come il giovane attacchino non prestasse la propria opera per un candidato o un partito specifico, ma per una società che aveva diversi committenti di varia estrazione politica. Proprio per questo motivo l’ex primo cittadino Nello Dipasquale, candidato nella lista di Rosario Crocetta, ha voluto smentire alcuni rumors che lo volevano committente unico del giovane adesso indagato.
“Non conosco questo giovane – ha detto Dipasquale a LiveSicilia – e ripeto che ci siamo affidati a una società esterna. Hanno voluto fare passare questo ragazzo per un nostro militante e addirittura hanno detto che aveva l’ordine di coprire gli altri manifesti. E’ stata proprio una cantonata che hanno preso”. E adesso Dipasquale annuncia querela attraverso l’avvocato Sbezzi, la candidata dell’IdV Melina Carrubba, che secondo il leader di Territorio avrebbe avanzato dei sospetti sulla gestione dell’attacchinaggio non fondati.