Il 6 settembre 1925 nasceva Andrea Camilleri, scrittore siciliano destinato a entrare nella storia della letteratura italiana grazie alla saga de “Il commissario Montalbano” e a un’opera vasta e multiforme. A un secolo dalla sua nascita, la Rai ha reso omaggio al narratore originario di Porto Empedocle con un palinsesto speciale.
Sabato 6 settembre, in prima serata su Rai 1, è andato in onda il documentario “Camilleri 100” che ha raccolto davanti al video 1.367.000 spettatori pari all’11.3% di share. Realizzato da Rai Documentari e Quoiat Films con la collaborazione di Rai Teche e diretto da Francesco Zippel, è stato presentato in anteprima al Teatro greco di Taormina lo scorso 5 settembre.
“Camilleri 100”, così la Rai celebra lo scrittore siciliano
“Camilleri 100” ha ricostruito il percorso umano e artistico di Andrea Camilleri attraverso materiali d’archivio, interviste e contributi inediti. Dall’esperienza professionale in Rai al rapporto con il palcoscenico, dall’amore per la Sicilia alla creazione del Commissario Montalbano e di una lingua narrativa originale, il documentario restituisce un ritratto completo di uno scrittore che ha ridefinito il genere giallo con ironia e spessore culturale.
Spazio anche all’eredità che il papà di Montalbano ha lasciato nella letteratura e nell’immaginario collettivo, grazie alle testimonianze di scrittori, attori e artisti come Fiorello, Luca Zingaretti, Michele Riondino, Fabrizio Gifuni, Donatella Finocchiaro, Gaetano Savatteri, Melania G. Mazzucco, Maurizio De Giovanni, Sergio Rubini, Giuseppe Dipasquale e Giancarlo De Cataldo. Le nipoti Arianna e Alessandra hanno invece condiviso momenti privati.
Fiorello: “Per noi siciliani è Dante Alighieri”
Ad aprire il documentario è stato Rosario Fiorello. “Un giorno mi affaccio alla finestra di Radio 2 e scorgo questa figura che si avvicina, a passo non lento, ma lentissimo. Un bradipo, poetico nel suo incedere – ha raccontato – Dico: ‘A me sembra lui’. Sotto il braccio aveva una stecca di sigarette. Spontaneamente dico: ‘Maestro!”. Lentamente gira il collo verso la finestra dove ero affacciato, mi guarda e mi riconosce: ‘Fiorelloooo’ (imita la voce del compiano scrittore, ndr)”.
“Se sapesse che sono qui a parlare di lui direbbe: ‘Ma siete sicuri che avete chiamato Fiorello per parlare di me?’ – ha aggiunto lo showman sorridendo – È stato tra i grandi della letteratura mondiale come Pirandello, Sciascia, Verga, ovvero quelli che hanno fatto grande la nostra terra. Per noi siciliani Andrea Camilleri è Dante Alighieri, ha creato pure una lingua”.
Maurizio De Giovanni: “È poco celebrato”
A ribadire il concetto è stato Maurizio De Giovanni, autore de “Il commissario Ricciardi” e de “I Bastardi di Pizzofalcone”: “È lo scrittore italiano più venduto nel mondo dopo Dante Alighieri che è partito con qualche anno di vantaggio”.
“Il fatto che Andrea non abbia avuto le opportune celebrazioni da parte dei salotti buoni della letteratura italiana dipende solo dalla sua popolarità – ha sottolineato – Secondo l’assunto ottuso per cui una cosa molto popolare non possa avere grande valore. Andrea ha cambiato la storia della letteratura italiana, è poco celebrato ma è quello che ha portato alla lettura milioni di italiani che non leggevano”.
“Era una persona che se la capivi, non riuscivi a non volergli bene. È sempre stato un pensiero-rifugio sapere che era a un tiro di telefonata”, ha confidato Luca Zingaretti per oltre 20 anni ha prestato il volto a Salvo Montalbano, il poliziotto più amato della tv.

La grande intuizione del regista Alberto Sironi
“All’inizio non avevo intenzione di farne un personaggio seriale – spiegò Andrea Camilleri in una vecchia intervista – Li avevo scritti esclusivamente per una sorta di disciplina mia di scrittura. I primi due ebbero molto successo e in un certo senso sono stato costretto a scriverne degli altri”. E riguardo alla trasposizione televisiva aggiunse: “Montalbano me lo godo come uno spettatore qualsiasi perché è così buona la trasposizione visiva che la rende un’altra cosa. Il linguaggio televisivo è completamente diverso dalla scrittura e io non sono più quasi l’autore”.
Luca Zingaretti ha ricordato la grande intuizione del regista Alberto Sironi (scomparso nel 2019, due settimane dopo la morte dello scrittore siciliano, ndr) che “ad un certo punto ha trovato 2-3 cose geniali per trasportare quel mondo letterario in immagini. C’era quel materiale camilleriano che era fatto di dialoghi teatrali meravigliosi”.
Nel documentario spazio anche allo spezzone di un’intervista rilasciata dall’autore della saga di Montalbano a Serena Dandini. “Ho invidiato molto la generazione di fine Ottocento che è stata educata da due libri: ‘Cuore’, libro dei buoni sentimenti, e ‘Pinocchio’, libro della furberia e dell’intelligenza., che si equilibravano l’uno con l’altro. Oggi, poveracci, leggono Camilleri”, disse con la sua consueta ironia.
Le iniziative della Rai per i 100 anni di Camilleri
Per celebrare i cento anni dalla nascita di Andrea Camilleri, Rai 1 riproporrà in prima serata la serie cult ispirata ai romanzi del maestro siciliano. Dopo il successo su RaiPlay, dove la raccolta di 22 episodi ha registrato un record di visualizzazioni nelle prime 24 ore, le repliche de “Il commissario Montalbano” torneranno sul piccolo schermo martedì 9 settembre e accompagneranno i telespettatori per oltre tre mesi, con appuntamenti settimanali fino al 16 dicembre.
Un viaggio che parte da episodi iconici come “Il ladro di merendine” e “La forma dell’acqua” – tratto dal romanzo d’esordio dello scrittore di Porto Empedocle – per arrivare a titoli entrati nell’immaginario collettivo come “Gli arancini di Montalbano”, “La pazienza del ragno” e “La danza del gabbiano”.

