PALERMO – “L’amministrazione comunale di Palermo, nonostante non riesca a far avanzare i lavori da parte dell’impresa esecutrice (Tecnis) degli altri cantieri dell’Anello ferroviario già aperti in via Amari, in viale Lazio-via Sicilia, ecc., ha concesso l’apertura di un nuovo cantiere – la stazione Politeama – con tutte le conseguenze negative che ne deriveranno”. Lo scrivono in un appello – inviato al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore all’Urbanistica Emilio Arcuri – 25 tra architetti, ingegneri, docenti universitari, in rappresentanza degli intervenuti all’incontro del 27 febbraio scorso al Comitato bene collettivo/Anghelos centro studi, e dei 125 architetti, 50 allievi architetti, 15 associazioni, 100 docenti,professionisti, studiosi, cittadini.
I firmatari dell’appello chiedono la costituzione di un tavolo tecnico condiviso con la cittadinanza per la definizione di un Osservatorio permanente dei progetti e dei lavori dell’Anello Ferroviario (opere cantierate, da cantierare e da progettare); la programmazione di un concorso internazionale per le stazioni dell’Anello e della piazza Castelnuovo. “Il progetto – aggiungono -, oltre a risultare mortificante dal punto di vista architettonico, urbanistico e ambientale, prefigura grande pregiudizio alla configurazione di questa importantissima piazza, fatta di stratificazioni pregevoli dal punto di vista compositivo-progettuale, senza però proporre soluzioni alternative di qualità”. I lavori, secondo i firmatari dell’appello, “fanno temere danni ai monumenti (il teatro Politeama, il chiosco Basile, la statua di Carlo Cottone, il Palchetto della musica di Valenti, ecc.) e pregiudica le sue pregiate e insostituibili alberature (Ficus, palme Sabal)”.
“La stazione sotterranea – si legge ancora – è situata in un punto del tutto casuale e il progetto prevede lo sventramento della piazza secondo un perimetro dettato dall’infrastruttura nel sottosuolo, con gravi conseguenze del suo futuro assetto”. I firmatari considerano “inaccettabile l’attuale progetto della Tecnis per una stazione (Politeama) che si vuole realizzare nella piazza più rappresentativa e più frequentata della città. Ed è inaccettabile il modo in cui in generale si mettono le mani, fisicamente, su questa città”. (ANSA).