Appalti pilotati alla Pubbliservizi |Messina oggi davanti al Gup - Live Sicilia

Appalti pilotati alla Pubbliservizi |Messina oggi davanti al Gup

Chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati dell'inchiesta "Il cerchio magico".

udienza preliminare
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CATANIA – È ancora ai domiciliari Adolfo Messina, ex presidente della Pubbliservizi di Catania, coinvolto nella delicata inchiesta della Guardia di Finanza  “Cerchio Magico” che la scorsa estate ha scoperchiato un presunto sistema di appalti pilotati e corruzione. Nel mirino degli inquirenti la gestione amministrativa e contabile a cavallo tra il 2015 e il 2016 della società “in house” della Città Metropolitana di Catania. Coinvolti nel ciclone giudiziario ex amministratori della Pubbliservizi, dipendenti della partecipata e imprenditori.

Adolfo Messina, che ha lasciato l’incarico di presidente della Pubbliservizi esattamente un anno fa, questa mattina si troverà davanti al Gup Simona Ragazzi chiamata a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm Fabio Regolo e Fabio Saponara che hanno coordinato l’indagine. A rischiare il processo, oltre ad Adolfo Messina, anche Alfio Massimo Trombetta, consulente della partecipata, Raffaello Giovanni Pedi, responsabile della Manutenzione Ordinaria, Rosario Simone Reitano, della ditta individuale “Renergy di Reitano Rosario” per “lavori di installazione e impianti elettrici” di San Giovanni La Punta e della Società “Light and Power Srls” per il “commercio all’ingrosso di materiale elettrico”, Alfio Giuffrida, amministratore della società di costruzione “Ma.Gi. Srl” di Trecastagni. Coinvolto nell’inchiesta anche Salvatore Branchina, responsabile unico dei procedimenti (Rup) della Pubbliservizi, che nel corso delle indagini ha collaborato con gli inquirenti.

L’INCHIESTA. La Guardia di Finanza ha svolto numerosi accertamenti bancari, analisi documentali e intercettazioni telefoniche che hanno portato a mettere in luce il presunto sistema criminale che sarebbe stato orchestrato (“secondo una logica perversa”, ha afferma Regolo in conferenza stampa) dall’ex presidente della Pubbliservizi Adolfo Messina e dal suo stretto collaboratore Trombetta, “che avvalendosi del contributo determinante del dirigente Pedi, indirizzavano – scrivevano gli inquirenti – l’affidamento di lavori e servizi a imprese terze corrotte traendone svariate utilità”. Sarebbero finiti nei conti correnti di Messina e Trombetta oltre 200 mila euro.

ARCHIVIAZIONE- Archiviata la posizione di Santo Nicotra, assistito dall’avvocato Maria Carmela Barbera, che in un primo momento era stato coinvolto nell’inchiesta.


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