Lo scandalo alla Pubbliservizi |Domiciliari per Adolfo Messina - Live Sicilia

Lo scandalo alla Pubbliservizi |Domiciliari per Adolfo Messina

La decisione del Tribunale del Riesame di Catania.  L'intervento dei difensori. 

CATANIA – Adolfo Messina, ex presidente di Pubbliservizi, finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta ‘Cerchio Magico’ della Procura di Catania, andrà ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame, presidente De Masellis, ha disposto gli arresti domiciliari per Adolfo Messina a seguito del ricorso presentato dai due difensori, gli avvocati Michela Spadafora e Angelo Mangione. Le motivazioni del Tribunale della Libertà saranno depositate entro il termine di 45 giorni.

LA DIFESA. “Abbiamo sempre sostenuto che il dott. Messina non avrebbe dovuto essere detenuto in carcere – affermano a LiveSiciliaCatania gli avvocati Spadafora e Mangione – Adesso il Tribunale della libertà di Catania ci ha dato ragione. Attendiamo ovviamente il deposito delle motivazioni per ogni ulteriore valutazione. Certo, le accuse sono gravi, ma questa vicenda ha avuto una esposizione mediatica forse eccessiva e taluno è andato oltre le righe. Crediamo fortemente che i processi si facciano in Tribunale, ove confidiamo di poter ristabilire la verità e chiarire la posizione del dott Messina. Riteniamo altresì – concludono – che indagati, avvocati e magistrati meritino sempre il dovuto rispetto”.

L’INCHIESTA. Lo scandalo è scoppiato il 3 luglio, quando la Guardia di Finanza di Catania ha eseguito sei arresti per corruzione. Le indagini coordinate dalla Procura di Catania mettono in luce presunti appalti pilotati che avrebbero portato illecito arricchimento (stimato in circa 200 mila euro) all’ex presidente e ad alcuni dipendenti e imprenditori di fiducia. Sono sei i nomi colpiti dall’inchiesta della Guardia di Finanza: oltre ad Adolfo Messina, ex presidente, Alfio Massimo Trombetta, consulente della partecipata, Raffaello Giovanni Pedi, responsabile della Manutenzione Ordinaria, Rosario Simone Reitano e Santo Nicotra, imprenditori e amministratori di fatto della ditta individuale “Renergy di Reitano Rosario” per “lavori di installazione e impianti elettrici” di San Giovanni La Punta e della Società “Light and Power Srls” per il “commercio all’ingrosso di materiale elettrico”. Infine Alfio Giuffrida, amministratore della società di costruzione “Ma.Gi. Srl” di Trecastagni. La Guardia di Finanza ha passato al setaccio la gestione amministrativa e contabile tra il 2015 e il 2016 della società “in house” della Città Metropolitana di Catania e ha cristallizzato un presunto sistema criminale che avrebbe avuto come protagonisti gli indagati, alcuni di loro nel corso delle indagini hanno collaborato con la magistratura.

 

 


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