PALERMO – Sono state 73, nello scorso anno, le richieste di brevetto depositate nelle nove Camere di Commercio della Sicilia. Il numero, però, sale a 211 se si considerano anche i siciliani che hanno presentato domanda presso un altro ente camerale italiano. A fotografare i numeri delle invenzioni ‘made in Sicily’ è UnionCamere Sicilia, che oggi a Palermo ha organizzato il workshop di chiusura del progetto “La proprietà industriale – strumento competitivo a sostegno della pmi siciliane”. Dall’incontro, è emerso anche come il numero dei marchi depositati nell’Isola sono saliti a 1457, oltre il 14 per cento in più del 2012.
Nel corso dell’incontro, erano in mostra alcuni dei prodotti brevettati: uno strumento per installare le cassette elettriche nei muri in pochi minuti e con massima precisione, brevettato da due artigiani madoniti e commercializzata (unico tra i 73 del 2013) da una ditta modenese; un paio di occhiali da sole, progettati da un ‘Archimede’ di Palermo, che regolano la luce in modo da evitare i colpi di sonno; un sistema di protezione dalle forature per pneumatici, brevettato da un pensionato di Termini Imerese. Inoltre, accompagnati dal Prof. Angelo Pantina, docente del Laboratorio di Disegno Industriale nell’omonimo corso di laurea della Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo e presentati dagli stessi studenti, i prototipi di alcuni progetti sviluppati e costruiti dai ragazzi. Ad esempio, un “appendipiante” con una sfera che funziona come una serra, permettendo alle piante di sopravvivere all’esterno anche all’inverno ed alle intemperie, disegnato e realizzato da Dalila Misia, studentessa al primo anno di università ma con idee già degne di inventori di alto livello. “I professori – afferma la studentessa – ci insegnano a creare oggetti in un’ottica ecosostenibile ed affinché non siano soltanto ‘di design’, ma anche utili e funzionali”.
Vittorio Messina, vicepresidente di UnionCamere, fa un punto sulla situazione dell’innovazione e dell’inventiva in un periodo di crisi economica e finanziaria come quello presente. “La crisi ha provocato un forte rallentamento dell’economia, con gravi ripercussioni sulle imprese e, di conseguenza, sulle aspettative di crescita e degli investimenti, anche nella proprietà industriale, guardando a questa più come un mero costo che come un’opportunità di sviluppo. Da più parti, al contempo, viene segnalata l’importanza dell’innovazione e della ricerca per superare la crisi, con un’annessa maggiore consapevolezza, da parte di tutti gli attori del sistema economico, dell’importanza strategica della proprietà industriale, riconosciuta come un fattore competitivo e di crescita soprattutto per le Pmi, anche da parte dell’interlocutore principale dell’impresa qual è il mondo bancario. L’incontro odierno – prosegue Messina – conferma la validità di un percorso che, oltre ad aumentare il numero dei consapevoli utilizzatori, promuove la diffusione di una cultura della Proprietà Industriale fondata sulla gestione dinamica dei beni immateriali, superando la diffusa concezione statica che riconduce i diritti di PI a meri strumento di protezione, per non dire di costo. Tuttavia – conclude –, affinché le imprese e i cittadini possano beneficiare di un sistema di proprietà industriale efficiente, occorre anzitutto che le strutture preposte al presidio dei connessi procedimenti amministrativi di concessione e registrazione dei titoli siano pienamente rispondenti alla propria missione istituzionale. In tal senso, il sistema camerale fa la sua parte garantendo un prezioso servizio attraverso il puntuale funzionamento degli Uffici brevetti e marchi”.
