PALERMO – La situazione Aps rischia di nuovo di precipitare. Amap infatti non è ancora riuscita a entrare a regime, nella gestione del servizio, perché non ha ricevuto in cassa i 3,5 milioni di euro stanziati dalla Regione, ma a scatenare lo scontro è anche il fatto che l’Ato chiede alla partecipata di subentrare al contratto con l’Enel per l’energia elettrica. “Gli accordi erano che avremmo pagato l’energia elettrica solo fino al 30 settembre, non possiamo sottoscrivere contratti annuali – dice la presidente Maria Prestigiacomo – Ato avrebbe dovuto predisporre un piano di rientro per il debito con Enel fino al 18 maggio, ma niente di tutto questo è stato fatto. Mi sento presa in giro dalla Regione e dall’Ato, siamo stati abbandonati, è una vergogna che solo in Sicilia può accadere”.
Uno strappo che potrebbe non essere facile ricucire. “Noi non siamo disposti a far fallire Amap – continua la Prestigiacomo – se la situazione non cambierà, siamo pronti a rescindere il contratto e a far fronte alle penali. Il Prefetto è al corrente di quanto sta accadendo, i comuni si sentono abbandonati ma non possiamo essere considerati noi i responsabili”. L’Amap dal 18 maggio svolge il servizio idrico in 38 comuni e dovrà farlo fino al 30 settembre. “Stiamo facendo miracoli, in due mesi stiamo facendo partire la prima fatturazione, però così non si può continuare”, conclude la Prestigiacomo.
LA REPLICA DELL’ATO
“Amap non è mai stata abbandonata – dice il commissario Manlio Munafò – Ato ha sempre mostrato grande sensibilità e attenzione nei confronti della tematica Aps e i fatti lo confermano”.
LE REAZIONI
“La Cisal ha deciso di sospendere lo sciopero – dice Raffaele Loddo della Cisal – Ato ha assicurato che girerà i fondi grazie al mandato della Ragioneria. Amap però deve dotarsi di un menagment capace, a partire dal Direttore generale che ancora manca. Ci auguriamo che la modifica allo statuto possa consentire in tempi rapidi la partecipazione dei comuni alla compagine societaria e che vengano messe in campo le migliori azioni per migliorare l’efficienza del servizio idrico integrato in provincia e assicurare così un futuro ai dipendenti a partire dalle spettanze economiche”.
“L’accorato appello della presidente dell’Amap non ci stupisce – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – avevamo manifestato in tutte le sedi le nostre perplessità sulla operazione Aps, a cominciare dal piano economico che ci sembra proiettato verso una sicura perdita che potrebbe compromettere il futuro di una azienda che in questi anni ha retto bene sul mercato, contraendo le spese, riducendo alcuni servizi ma salvaguardando i posti di lavoro e gli equilibri di bilancio. Chiederemo una convocazione del consiglio comunale per verificare la situazione economica alla luce della scadenza del 30 settembre. Abbiamo presentato una interrogazione per sapere il prezzo di acquisto dell’acqua e quello di vendita, visto che durante l’incontro con i sindacati sono state fornite cifre che vanno verificate. Siamo in attesa di conoscere il piano economico entrate ed uscite e rimaniamo difensori degli interessi della azienda e della città di Palermo”.
“Abbiamo sempre avallato l’operazione Aps, ma a condizione che venissero riconosciute le risorse necessarie per consentire all’Amap di agire in sicurezza e al comune di Palermo di non trovarsi in difficoltà economiche. Il mancato trasferimento dei fondi regionali è l’ennesimo fallimento del governo Crocetta che ha fatto flop su tutti i fronti. Continuiamo a ribadire che Crocetta, anche alla luce di quanto successo in questi giorni, deve andare via e liberare l’istituzione regionale dalla sua presenza, permettendo ai siciliani di tornare alle urne. Basta giocare sulla pelle dei cittadini onesti”. Lo dichiara il vicesegretario regionale di Idv Paolo Caracausi.
“La vicenda che da mesi vede uno scontro fra Amap e Aps- afferma Angelo Figuccia, Consigliere Comunale di Forza Italia- ancora una volta si accendo, animando polemiche fra gli enti in questione e soprattutto rischiando di mettere in difficoltà i cittadini, che potrebbero correre il pericolo di vedere interrotto il servizio idrico in diversi comuni siciliani. Purtroppo –continua Figuccia-assistiamo ad una querelle fra disperati, che vede da un lato l’Amap in condizioni molto simili a quelle della “defunta” Amia e quindi in serie difficoltà e a rischio fallimento e dall’altra l’Aps con i dipendenti senza stipendi da diversi mesi. Mi sarei augurato che questa ipotesi di accorpamento fra Amap e Aps fosse riuscita a prendere corpo, dando vita ad un percorso virtuoso finalizzato ad evitare che multinazionali senza scrupoli arrivino in Sicilia a colonizzare anche l’acqua. Orlando e Crocetta – conclude Figuccia – ognuno per la propria parte ed in relazione alle rispettive responsabilità, potrebbero avere sulla coscienza un eventuale triste epilogo. Sarà mia cura, già lunedì, chiedere l’audizione dei vertici del comune presso la Commissione Aziende partecipate, di cui sono componente, in modo che vengano presi necessari provvedimenti tempestivamente”.
“Abbiamo approvato un bilancio in attivo di 1,5 milioni, non è vero che l’Amap non va bene – precisa Maria Prestigiacomo – siamo un’azienda sana, la vicenda Aps è tutta altra cosa e ha ben altri problemi”.