PALERMO – “L’oscurantismo sta diventando il tratto comune di una parte del clero e di una ben definibile area della politica che recentemente in Sicilia con la legge Fava ha inoculato il veleno del sospetto su chi aderisce a logge. Ora, anche la Chiesa, sugli appartenenti alla massoneria si produce in una inaccettabile messa al bando dalle confraternite, al pari dei mafiosi e dei delinquenti, con un provvedimento varato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice“. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana.
“Siamo di fronte – prosegue – ad un inaccettabile atto che è il frutto dello strabico esercizio del ministero evangelico. Gesù cacciò dal Tempio gli ipocriti sepolcri imbiancati e tra tutti i peccatori non perdonò i pedofili che anche nella Chiesa si macchiano del più turpe tra i delitti. La libertà di pensiero e l’esaltazione dei valori umani e di solidarietà che animano la massoneria si coniugano perfettamente con il dettato evangelico e con l’ecumenismo predicato e testimoniato da Papa Francesco. Mi aspetterei davvero altro che questa incredibile e mostruosa caccia alle streghe. La Chiesa dovrebbe essere aperta a tutti, come il Vangelo di Gesù insegna, e dovrebbe porre fine ai silenzi sui delitti gravi come gli abusi sessuali. Quanto, invece alla legge Fava, attendo ancora assieme al collega deputato Catalfamo, di essere destinatari della sanzione per la mancata comunicazione sull’appartenenza o meno alla massoneria, per adire un tribunale ed arrivare ad un pronunciamento della Consulta su una legge che è discriminatoria, infame e palesemente incostituzionale – conclude Lo Curto – poiché viola i principi di uguaglianza e di libera associazione”.
La nota dei deputati Udc
“La posizione espressa dall’onorevole Eleonora Lo Curto nel comunicato odierno su massoneria e chiesa è del tutto personale e non riconducibile agli altri deputati aderenti al gruppo parlamentare regionale”. Si legge in una nota diffusa dai deputati del gruppo Udc all’Ars.