CATANIA – La bordata (riduttivo etichettarla come semplice “riflessione”) non arriva da uno chiunque. A riaccendere i riflettori sulla vicenda legata alla costruzione (in corso) del nuovo Palazzo di giustizia in viale Africa è il Procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita. La sua è una puntualizzazione affidata ad un post sui social comparso nelle scorse ore.
Dall’ex palazzo delle poste al nuovo simbolo della giustizia etnea: nel mezzo, una controindicazione palese che lo stesso Ardita solleva senza mezzi termini. Ecco, di seguito, il post del magistrato.
“La consegna del nuovo palazzo di giustizia fronte mare sembra ritarderà ancora un anno. Siamo tutti grati degli sforzi fatti dalle amministrazioni per risolvere il problema degli spazi per gli uffici giudiziari. Ma rimane il fatto che mentre la buona borghesia di questa città si appresta ad averlo sotto casa, nei pressi delle abitazioni di magistrati ed avvocati, gli sfrattati di Librino non sapranno come raggiungerlo, non troveranno uno spazio per parcheggiare e probabilmente neppure un mezzo pubblico che li accompagni lì in un tempo ragionevole…Ma a tutti naturalmente va bene così”.

