Bilancio, non c'è fretta | E l'Ars si ferma per un convegno - Live Sicilia

Bilancio, non c’è fretta | E l’Ars si ferma per un convegno

La giunta non consegna alla commissione bilancio i documenti contabili. "Siamo indignati", sbottano tanti deputati. "Fatto grave", ribadisce Ardizzone. Intanto la seduta d'Aula "salta" per un evento organizzato dal Cantiere popolare. Domani vertice di maggioranza. I Drs: "Soldi alle Università o votiamo contro la Finanziaria".

Governo in ritardo
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PALERMO – Nel pomeriggio inutile dell’Ars è spuntata la nuova figura del “bilancio a mezzo stampa”. E quella del”bilancio verbale”. Nuove categorie utili a colmare un vuoto che appare ormai imbarazzante. Nemmeno oggi, il governo è riuscito a portare a Palazzo dei Normanni il bilancio e la Finanziaria. Nonostante i contenuti siano stati persino “illustrati” in ristrette conferenze stampa dal governo. Un governo che oggi non si è presentato, quindi, se non nelle figure dell’assessore Dario Cartabellotta e dell’assessore Ester Bonafede. Una presenza, però, buona per discutere dei contenuti della manovra col proprio gruppo politico di riferimento, l’Udc. Presente anche il segretario regionale Giovanni Pistorio: “Questo è un pomeriggio di grande lavoro per noi. Gli assessori ci stanno illustrando le misure previste nei capitoli di loro competenza”.

Il bilancio “verbale”, appunto. Visto che in seconda commissione, presieduta da un altro deputato Udc, Nino Dina, ancora non è arrivato nulla. E anche la seduta di oggi, di fatto, non si è potuta tenere. “Non vogliono farmi lavorare – sorride amaro Nino Dina – in commissione restiamo in trepidante attesa”. Ma adesso il tempo stirnge davvero. E i ritardi del governo rischiano di rendere strettissimi i margini per l’approvazione dei documenti contabili in tempo utile: cioè prima del 31 dicembre. “Ce la faremo?– commenta Pistorio – dobbiamo farcela. Il mio è l’ottimismo della volontà”.

Sarà. Ma intanto, i documenti non saltano fuori. E il nervosismo in Aula cresce dove qualche deputato parla di “offesa del governo nei confronti del Parlamento siciliano: fare la conferenza stampa di presentazione del proprio ddl per il Bilancio, – dichiarano il deputato del Pdl Ncd Vincenzo Vinciullo e i deputati 5Stelle Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio – prima di portarlo in commissione è un atto di grave mancanza di rispetto verso l’Ars. Indignati è dir poco – riprendono i tre parlamentari dell’opposizione – Questa mattina, la commissione Bilancio è saltata per la concomitante assenza del governo e del suo disegno di legge. Il tutto senza alcuna spiegazione malgrado già ieri Crocetta & co. avessero convocato gli organi di stampa per l’evidente ennesimo battage autopubblicitario. Chiedere, a nome del Parlamento, le scuse di questo governo comprendiamo sia una pia intenzione: però mai, in 65 anni di storia parlamentare della Sicilia si era verificato un fatto così increscioso – concludono Vinciullo, La Rocca e Ciaccio – E speriamo non sia il proemio all’annuncio di un esercizio provvisorio che in una Sicilia in crisi, con precari, disoccupati, imprese e lavoratori in attesa di risposte positive, sarebbe semplicemente una jattura!”.

E il malumore è rimbalzato in Aula, ovviamente. Già una settimana fa, in effetti, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone aveva “tirato le orecchie” al governo: “Inaccettabile il fatto che ancora non siano stati presentati i documenti contabili. Il ritardo è gravissimo”. Ma, nonostante le assicurazioni dell’esecutivo (“il bilancio è pronto, arriva tra poche ore”) ripetuto come un mantra, è passata un’altra settimana. “Purtroppo, a tutt’oggi, alle ore 17 – ha ribadito nella seduta di questo pomeriggio il presidente dell’Ars – non è pervenuto alcun documento sul Bilancio e la Finanziaria. Tutto ciò che conosciamo, lo conosciamo attraverso la stampa. Siamo andati abbondantemente oltre i limiti”. La dichiarazione di Ardizzone aveva fatto seguito alle lamentele di alcuni deputati. Stefano Zito (Movimento cinqu stelle) ha infatti chiesto in Aula: “E’ pervenuto all’Ars il bilancio e la Finanziaria? Non vorremmo ritrovarci – ha aggiunto – a correre nel cuore della notte e magari a commettere errori da centinaia di migliaia di euro”.

Ma il rammarico dell’Ars, dove oggi erano previsti, all’ordine del giorno tre disegni di legge, ha assunto un po’ le sfumature del paradosso. Dopo un inzio seduta arrivato in chiarissimo ritardo, l’Assemblea ha deciso di rinviare tutti i lavori a domani. E il bilancio non c’entra. Il motivo, infatti, è… un convegno. “Il gruppo Cantiere popolare-grande Sud – ha spiegato il presidente Ardizzone in Aula – impegnato in un convegno ci ha chiesto di poter entrare domani nel merito dei disegni di leggi”. Il convegno in questione, ironia della sorte, era proprio incentrato sul tema della “legge di stabilità: strumento di sviluppo o di recessione”. Un incontro che ha “soddisfatto” il capogruppo Cordaro e anche il deputato Bernadette Grasso. Ma ha obbligato gli altri 86 deputati regionali (al netto delle assenze, anche oggi numerose) a rinviare i lavori a domani.

Quando i lavori potrebbero subire un nuovo rallentamento. Il presidente della Regione Crocetta, infatti, ha convocato un vertice di maggioranza per le 15. Appena un’ora prima dell’inizio previsto per la seduta d’Aula. Un orario assai a rischio. Visto che anche la riunione di maggioranza si preannuncia lunga e complicata. Con una infinità di punti da trattare. Oltre ai “fantomatici” bilancio e Finanziaria, infatti, bisognerà fare il punto sulla questione precari – dopo l’incontro romano di oggi, interlocutorio ma nel quale si sarebbe affrontato il tema delle deroghe al patto di stabilità – sulle Province, sulla spending review, e sulle “varie ed eventuali” sempre pronte a saltar fuori. E in qualche caso già annunciate.

“Chiederemo – ha annunciato il capogruppo dei Drs Beppe Picciolo – che nella finanziaria regionale vengano trovati i fondi, almeno 5 milioni, per sopperire ai tagli statali sulle tre Università siciliane di Palermo, Catania e Messina, che rischiano il default. Il tema del sostegno alle Università siciliane e alla ricerca è per noi condizione essenziale per assicurare il nostro voto alla finanziaria e al bilancio regionale”. Bilancio e finanziaria non esistono ancora. Ma sono già in bilico.


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