PALERMO – L’Aula si riunisce per promulgare ciò che resta. Dopo l’intervento massiccio del Commissario dello Stato, che ha cassato 21 articolo su 77, l’Assemblea regionale siciliana ha sottoscritto un ordine del giorno col quale ha chiesto appunto di pubblicare la norma senza le parti impugnate.
Ma nonostante l’Ordine del giorno non sono mancate le proteste dei deputati che hanno invece chiesto di andare a uno “scontro” col Commissario dello Stato. Turano (Udc) ha sottoscritto un Odg alternativo col quale riproporre tutte le norme impugnate, escluse la Tabella H. Per Greco (Drs), invece, bisognerebbe andare verso un conflitto di poteri di fronte alla Corte costituzionale. Insomma, convocata già nelle ore concitate dell’esame e dell’approvazione del documento.
Ma non sono mancati i momenti di maggiore raccoglimento. In apertura di seduta, infatti, il presidente Giovanni Ardizzone ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa, avvenuta nell’ultima settimana, di Peppe Musumeci, figlio dell’onorevole Nello, e di Agnese Borsellino, alla quale Ardizzone ha dedicato alcune parole accorate, invitando poi l’Aula a un minuto di silenzio in segno di rispetto.
“Una donna – ha detto Ardizzone – che per il coraggio, la determinazione e la forza d’animo con cui ha ricercato la verità rappresenta un esempio per tutti noi. In questi giorni si è sottolineata la sua riservatezza, ha parlato poco, eppure risuonano ancora le Sue parole pronunciate in occasione del ventennale della strage di via D’Amelio. ‘Caro Paolo – disse – hai lasciato una bella eredità oggi raccolta da tanti ragazzi di tutta Italia; ho idealmente adottato tanti altri figli, uniti nel Tuo ricordo dal Nord al Sud. Non siamo soli’. Cari Colleghi, è giusto e doveroso, quindi, che questa Aula onori la memoria della signora Agnese Borsellino una donna che mai si è sentita sola e che infonde speranza ai ragazzi del Sud ma anche del Nord, nella consapevolezza che il riscatto dell’ Italia intera passa dall’attuazione di quei principi e valori di cui sono stati portatori i tanti Siciliani caduti per mano della mafia: magistrati, forze dell’ordine, politici, sindacalisti, uomini delle istituzioni, giornalisti e comuni cittadini”.
Nonostante la condivisione dell’Ars, però, ecco la coda polemica. Il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro, infatti, ha chiesto con veemenza che fosse commemorato anche Giulio Andreotti. E ha chiesto con forza che questo avvenisse, anche avvicinandosi alla poltrona del presidente dell’Ars. “Onorevole Cordaro – ha replicato Ardizzone – recuperi la sua nota saggezza. Perché ha va in cerca di un incidente d’Aula? Dobbiamo cercare ciò che ci unisce, non ciò che ci divide”. Poi, prima della conclusione della seduta: “L’Assemblea commmemorerà Andreotti nella prossima seduta”.