Fibrillazioni nel Terzo polo. L’uscita dal governo regionale dell’Udc, avvenuta poco dopo Natale, potrebbe non essere una semplice mossa strategica per un altro assessore in giunta, ma il preludio a un disegno ben più esteso. I rumors vogliono, infatti, che in queste ultime settimane il Pdl, nella persona del siciliano Angelino Alfano, abbia iniziato una lenta ma efficace campagna di riavvicinamento a Pierferdinando Casini.
Una mossa non certo nuova, ma che per la prima volta sembra trovare l’ex presidente della Camera disponibile al dialogo. Una prospettiva che porterebbe i centristi a rompere non solo con il Pd, ma anche con il resto del Terzo polo. Manovre che, proprio a Palermo e nelle altre città siciliane impegnate al voto in primavera, sembrano particolarmente avanzate. In quest’ottica assumerebbe ben altro significato la mossa dell’Udc di uscire dal governo regionale. Voci di corridoio vorrebbero Alfano pronto a giocarsi la carta Roberto Lagalla per la corsa a sindaco. La figura del rettore dell’Università, un tecnico stimato e apprezzato sia nel Pdl che fra i casiniani, sarebbe infatti la mossa giusta per ricomporre l’antica alleanza proprio partendo dal capoluogo siciliano, per poi esportare il modello, ovvero un volto tecnico per superare divisioni politiche, anche nelle altre realtà isolane e, perché no, persino a Roma.
Prospettiva non particolarmente gradita ai futuristi, che si troverebbero così senza il loro maggior alleato e con ben poche speranze di sopravvivenza. “L’unità del Terzo Polo a Palermo è un valore fondamentale per dare alla città un governo in grado di affrontare e risolvere le tante emergenze che verranno ereditate dall’attuale amministrazione comunale – si è affrettato a precisare il coordinatore provinciale di Fli Alessandro Aricò – i tentativi di altre forze politiche di rompere questa unità andranno a vuoto, in quanto saldi sono i rapporti per costruire una vera alternativa”.
“Insieme agli amici di Udc, Api, Aps ed Mpa – continua Aricò – abbiamo avviato una riflessione profonda che porterà, oramai in tempi brevissimi, alla scelta di un candidato forte che possa rappresentare il Terzo Polo alla guida di Palermo in modo autorevole ed unitario. I traguardi raggiunti dal Terzo Polo a livello nazionale e che hanno portato al convinto sostegno alle riforme dell’esecutivo Monti sono la prova che queste forze politiche omogenee possono mettere in campo idee riformatrici e uomini che le traducano in azioni politiche ed amministrative: Palermo sarà, a livello nazionale, il primo grande banco di prova dove il Terzo Polo si presenterà agli elettori con un programma ben definito e un candidato condiviso con cui affrontare questa grande battaglia per il nostro futuro”. Una dichiarazione che sembra più un auspicio, visto che di candidati graditi a tutti i partiti del Terzo polo, sinora, non sembra esserci traccia.