Arlecchino e Pulcinella di cartapesta |12 ragazzi dal carcere al lavoro - Live Sicilia

Arlecchino e Pulcinella di cartapesta |12 ragazzi dal carcere al lavoro

Hanno dai 14 ai 21 anni e nell’Istituto Penale Minorile impareranno il mestiere dai maestri artigiani per realizzare cinque mascheroni per il Carnevale 2013. L’anno scorso hanno creato la “Chiave di ingresso” con cui il sindaco ha dato il via alla kermesse (nella foto)

La "Chiave di ingresso al Carnevale" realizzata dai ragazzi l'anno scorso

ACIREALE – La cartapesta occasione di riscatto sociale, per imparare un mestiere e mettersi alla prova con un lavoro da mostrare a tutti in una vetrina internazionale. E’ questa la sfida di dodici ragazzi dell’istituto Penale Minorile di Acireale – tutti tra i 14 ed i 21 anni – che andranno a bottega dai migliori artigiani acesi per realizzare mascheroni di Arlecchino e Pulcinella di cartapesta da esporre nel balcone del Municipio durante il prossimo Carnevale. Ci vorranno tre mesi di lavoro, insieme al “mastro” Luciano Parlato e all’ingegnere Sebastiano Torrisi, nei saloni dell’istituto che per diverse ore a settimana sarà pieno di carta, colla, colori ed entusiasmo.

Già l’anno scorso i ragazzi dell’Istituto hanno dato una mano alla kermesse realizzando in cartapesta la “chiave di ingresso al Carnevale” con cui il sindaco Nino Garozzo ha inaugurato l’edizione 2012. Stavolta si pensa più in grande: gli studenti-artigiani realizzeranno i mascheroni alti due metri che coloranno la balconata più importante della città, e la più visibile dell’intera manifestazione. Impareranno i segreti del mestiere: la modellatura del calco, il passaggio della carta sull’impronta, le tecniche per passare il colore e rendere impermiabili le maschere, l’uso del telaio.

L’idea è del Rotary Club di Acireale (grazie ad un finanziamento del Distretto Sicilia-Malta) di cui è presidente Alfio Grasso, insieme al Comune, alla Fondazione Carnevale di Acireale, al Ministero della Giustizia tramite il Dipartimento Giustizia minorile, e dello stesso Istituto Penale.

Per il sindaco Garozzo l’iniziativa è “un modo reale di partecipazione ma anche vera scuola d’arte che può diventare mestiere e di questo siamo orgogliosi”. E pure i ragazzi sono entusiasti: “credo abbiano dimostrato e continuino a dimostrare interesse – spiega il vice direttore dell’Istituto Roberto Putzu – per questa particolarissima ed entusiasmante attività, che seguono con scrupolo”.


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