La procura di Palermo ha aperto un fascicolo di atti relativi, una sorta di accertamento finalizzato a capire se ci siano gli estremi per dar vita ad un’indagine, sull’uso dell’auto blu fatto dall’assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao. La procura avrebbe aperto un fascicolo “modello 45”, cioè senza indagati o ipotesi di reato. L’iniziativa segue la denuncia, fatta dal settimanale L’Espresso, di un utilizzo improprio della vettura messa a disposizione ad Armao. Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci, titolare del fascicolo, ha sentito oggi il giornalista che ha scritto l’articolo sull’assessore, Lirio Abbate. Il cronista ha consegnato al magistrato il video che mostra l’auto di rappresentanza, con tanto di autista, utilizzata per portare in giro la fidanzata dell’assessore e, in alcuni casi, la figlia di Armao e la tata. Il pm dovrà verificare se ci sono gli elementi per aprire un’indagine per peculato.
Armao ha respinto le accuse del settimanale e ha presentato querela per diffamazione aggravata nei confronti del giornalista. Raggiunto telefonicamente da Livesicilia, in serata l’assessore ha annunciato di voler procedere a una nuova querela per una frase scritta sul social network Twitter dal giornalista Abbate: “Quando becchi il politico con le mani nella melma – scrive il cronista -, non si difende per i fatti contestati, ma fa attacchi personali. In pieno stile mafioso”. Un’uscita ritenuta diffamatoria dall’assessore all’Economia.
(Fonte ANSA)